Trovare uno scopo nella vita per darle senso

“Perchè mi sembra che la mia vita non abbia senso?”
Questa è una domanda che diverse persone con cui lavoro mi rivolgono.

Si trovano a guardarsi indietro o a distanza, vedono (spesso tramite gli occhi degli altri) una “perfezione” di chi non avrebbe nulla da desiderare, ma che non riconoscono come propria, e spiegano: “Mi dicono che dovrei essere felice, che non mi manca nulla… Lo so che è così, oggettivamente riconosco di essere fortunata, però ho qualcosa dentro che non gira…”

“Sai, Cristina, negli ultimi anni ho fatto delle scelte di vita e di lavoro non tanto perché era ciò che desideravo, ma perché era quello che conveniva fare per organizzarci meglio in famiglia,…”

È proprio lì che per molte donne il senso si è perso.Nell’inseguire rotte tracciate da altri o scelte fatte perché in apparenza sembravano la soluzione ottimale.

Molto spesso, però, nelle valutazioni, le persone si dimenticano di considerare i bisogni più immateriali, come quelli realizzativi, ad esempio.Ciò a cui si dà priorità è che i conti quadrino e che le agende si incastrino in qualche modo, il resto viene poco o per nulla considerato, e si finisce col perdere sé stesse, pensando che questo basti a sorreggere tutto il resto.

Presto però questa strategia si rivela per ciò che è: un castello di carte precario, che prima o poi comincerà a vacillare. La questione non è se crollerà, ma quando. Per questo motivo è fondamentale, per chiunque ritenga la realizzazione di sè un bisogno importante, riconnettersi al proprio perché, definendo quello che i giapponesi chiamano ikigai, “il senso della vita”.
Seguimi per capire come farlo. 


SOMMARIO


Come dare senso alla vita attraverso la ricerca del tuo “perché”

Cominciamo ad analizzare una serie di problemi reali e quotidiani, per aiutarti a comprendere il motivo per cui trovare uno scopo nella vita è importante, non soltanto in senso filosofico o esistenziale, ma anche per motivi pragmatici.

Ti racconto qualche esempio tratto dalle vite delle mie clienti.

“Mi sento un bluff: non so più chi sono, non so se quella che ha vissuto fino ad ora sono io, non so cosa voglio”. V. 56 anni e una splendida carriera all’attivo, ha chiesto il mio aiuto per trovare nuovi obiettivi che potessero farla sentire ancora viva, e provare soddisfazione per una vita che ormai le appariva solo “di facciata”.

D., 35 anni, ha svolto il mio Percorso 3MesiXSvoltare spinta dalla necessità di capire se il bisogno di cambiare lavoro ogni 3/5 anni fosse un problema di incapacità a “reggere” oppure la spia di un “non conoscersi abbastanza” e quindi di non sapere che cosa facesse veramente per lei.

S., 30 anni ed una professionalità spiccata a dispetto della giovane età, era stufa di affrontare ogni volta quelle sfide che tanto amava come momenti in cui dubitare di sé e del proprio valore e di non avere una bussola che la orientasse nelle proprie scelte, aiutandola a gestire in modo più efficace le sue emozioni.

R., 47 anni, sentiva arrivato il momento di dare una svolta professionale alla propria vita, dopo aver messo a tacere per oltre 10 anni la sua frustrazione ed aver dedicato le sue migliori energie solo alla famiglia. Non sapeva però come orientarsi e quale obiettivo porsi per sbloccare la sua impasse e trovare la motivazione necessaria ad intraprendere un nuovo viaggio.

A., 52 anni, mi ha interpellata in un momento in cui stava per chiudere la sua attività come professionista, poiché sembrava non darle più quell’entusiasmo per lei fondamentale. Eppure qualcosa le aveva suggerito di andare fino in fondo prima di mollare definitivamente il proprio progetto, per capire che cosa le stesse impedendo di sentirsi realizzata come desiderava.

Sono tutti esempi di vita vissuta a cui queste e molte altre donne intraprendenti hanno trovato risposta nel Percorso 3MesiXSvoltare: nella diversità delle loro esperienze ognuna si sentiva persa in mancanza di una base valoriale solida e di una visione convincente a sostegno del proprio progetto di vita e lavoro.

Andare in affondo nei propri bisogni e nella propria storia grazie al mio aiuto ha permesso ad ognuna di loro di: 

  • definire una missione e/o un perché forte a supporto delle proprie azioni
  • trovare in questo senso profondo la leva per sbloccare le proprie difficoltà
  • identificare in modo chiaro criteri con cui affrontare le scelte importanti per realizzarsi.

Dunque, per rispondere alla tua domanda di partenza “come mai sento che la mia vita non ha senso?”: sappi che se non trovi più senso in quello che fai o in come lo fai, molto probabilmente ti manca un perché potente.

Nel video che trovi di seguito racconto come anche tu puoi cominciare a identificarlo. Come ti ho spiegato, questo è uno dei presupposti fondamentali per poter svoltare nella direzione della tua realizzazione.

3MesiXSvoltare

Ha già aiutato decine di donne a realizzare le proprie ambizioni. Se vuoi scoprire come, clicca il pulsante per saperne di più!

Trovare il senso della propria vita è ciò che permette di svoltare verso la realizzazione di sé

Se ti stai chiedendo il motivo per cui nel mio programma lavoro sulla ricerca dell’IKIGAI, ti rispondo con le parole di Dan Buettner, il giornalista che nel 2009 ha presentato gli studi sulle Blue Zone del pianeta, in cui si trovano le comunità più longeve, descrivendo i fattori che influenzano il benessere delle persone.

«In America, dividiamo la nostra vita adulta in due categorie: la vita lavorativa e la vita in pensione. A Okinawa, non c’è nemmeno una parola per la pensione. Invece c’è semplicemente ‘ikigai’, che in sostanza significa ‘la ragione per cui ti svegli al mattino’». (D.Buettner) 

Le considerazioni di Buettner si rifanno alle precedenti ricerche di Gordon Matthews, professore di antropologia all’Università di Hong Kong, divulgate nel 1996 nello studio What Makes Life Worth Living? How Japanese and Americans Make Sense of Their Worlds.

Il tasso elevato di ultra centenari di Okinawa, in Giappone, è stato messo in relazione alla loro cultura fondata sul concetto di IKIGAI ovvero “qualcosa o qualcuno per cui vivere” che i giapponesi intendono come senso di unità con un gruppo da un lato e ruolo a cui ci sente chiamati dall’altro. 

Ecco spiegato il motivo per cui lavoro su questo tema con le mie clienti e a cosa serve avere un perché grazie al quale dare senso alla propria vita:

  • rende riconoscibile a sé stessi e agli altri la propria identità
  • infonde benessere quotidiano.

Definire il tuo perché ti aiuta anzitutto a stare bene con te stessa ed in pace con il mondo.

E da qui a definire il tuo modo speciale per realizzarti, il passo si fa davvero breve!

L’emergere di alcuni problemi pratici comuni e della frustrazione che ne deriva può infatti facilmente svelare la mancanza di un perché

Ecco qualche esempio, tratto dal mio lavoro con le persone e le organizzazioni:

  • Un/una manager con una discreta posizione “Questo lavoro non mi soddisfa, mi sto chiedendo da anni il motivo senza riuscire ad avere una risposta né tantomeno a capire come uscire da questa frustrazione!”
  • L’imprenditore/imprenditrice che si trova combattuto/a sul da farsi “Riorganizzo l’azienda di famiglia in vista della crescita, escludendo i miei cari dalla decisione oppure proseguo come si è sempre fatto per non incrinare i rapporti?”
  • Un/una professionista di fronte ad un potenziale cliente si chiede: “Ho avuto una nuova proposta di lavoro, è molto allettante economicamente ma c’è qualcosa che mi frena nel coglierla: che fare? Qual è la scelta giusta?”
  • Una professionista di fronte alla sua recente maternità: i clienti continuano a contattarmi e vorrei tanto riprendere le attività, ma è giusto rispetto a mio figlio e alla mia famiglia?
  • Stiamo correndo da un anno e mezzo per sistemare questi lavori arretrati, ma i riscontri sembrano non arrivare mai nonostante l’impegno di tutto il team: per che cosa stiamo facendo tutto questo!?

Come trovare il tuo scopo nella vita: il WHY di Sinek e l’IKIGAI di Takeda 

Come avrai compreso dagli esempi appena descritti, le persone che si domandano “che scopo ha la mia vita?” “perché sono al mondo?” “che senso ha la mia routine?” sono sempre di più.

Ne ho parlato anche in questo articolo sulla Great Resignation: come esseri umani, soddisfatti i bisogni primari essenziali, siamo sempre più spinti ad appagare anche quelli immateriali.

Capire il motivo per cui siamo al mondo e l’impatto che possiamo lasciare su questa terra per alcuni è una necessità al pari di quelle fisiologiche e relazionali.

Quello che ho notato in questi anni di accompagnamento di decine di persone verso la loro realizzazione, è che la maggior parte delle clienti con cui lavoro e che hanno provato da sole ad intraprendere la ricerca del proprio scopo, lo hanno fatto guardando fuori: al lavoro, agli esempi proposti dai media, ai loro conoscenti o amici, alle persone care,…

E delle poche persone che si guardano dentro, la maggior parte lo fa con la ragione: si tempesta di domande senza via d’uscita che non fanno altro che generarne altre senza risposta creando un labirinto mentale senza uscita.

Infine c’è chi si guarda dentro lasciandosi portare dalla marea della propria emotività ad inseguire mille passioni ed attività. 

Secondo Takeda (autore del libro IKIGAI: Il metodo giapponese per la felicità e per una vita degna di essere vissuta) la ricerca del perché è un percorso e non un risultato.

Questo è un aspetto importante con cui incorniciare anche le aspettative rispetto ad un percorso di cambiamento o crescita personale: certamente i risultati contano, ma questi non sono altro che lo specchio della persona che diventiamo durante il viaggio.

Il viaggio alla scoperta del proprio scopo nella vita non è esente da questa logica.

Inoltre deve essere affrontato con un approccio olistico, ovvero ampliando lo sguardo a tutte le esperienze e caratteristiche che ci riguardano come persona e non insistendo soltanto su un’area della nostra vita, come ad esempio il lavoro.

Il perché è ciò che siamo, la storia di come siamo diventati ciò che siamo quando esprimiamo il meglio di noi (non tanto ciò che vorremmo essere, dice Simon Sinek nel suo testo Trova il tuo perché).

Cosa fare quindi se vuoi trovare lo scopo della vita?

Comincio a metterti in guardia anzitutto su cosa COSA NON FARE: 

1- NON cercare il tuo perché fuori da te, come ti ho già spiegato.

Entrambi gli autori che ti ho citato sono concordi nel dire che il perché si trova dentro di noi.

2- Evita la ricerca delle cause.

Perché è successo X?

Perché non mi sento soddisfatt* della mia vita?

Domandarsi perché in questo modo NON è utile per trovare il tuo IKIGAI, NON è utile per risolvere i problemi che stai vivendo.

Puoi risolvere i tuoi problemi pratici agendo su ciò che li sta mantenendo nel presente, non arrovellandoti su che cosa li abbia generati nel passato, poiché questo resta in ogni caso una tua interpretazione o congettura.

Domande utili sono invece ad esempio quelle tipo:

Come posso risolvere X?

Che cosa posso fare concretamente per sentirmi più soddisfatta della mia vita?

Che cosa voglio ottenere con X?

Qual è la mia intenzione nel fare XXX?

Qual è il mio Perché?

= Che cosa mi spinge ad alzarmi ogni mattina?

= Che cosa rende la mia vita degna di essere vissuta ?

= Qual è il mio IKIGAI?

= Qual è lo scopo per cui vivo?

Domandarti COME/CHE COSA/con quale INTENZIONE ti orienta già verso l’AGIRE:

  • ti aiuta a capire grazie all’esperienza e ad avvicinarti alla scoperta dell’IKIGAI,
  • ha un impatto pragmatico sui problemi che stai vivendo, orientandoti alla risoluzione, invece che alle cause,
  • ti fornisce una leva motivazionale verso il futuro. 

Definire il tuo IKIGAI può aiutarti, in pratica, a dare senso alla vita 

Arrivata a questo punto avrai compreso che trovare uno scopo nella vita, oltre che appagare un bisogno esistenziale, impatta su tutta una serie di aspetti pratici che vivi e sperimenti ogni giorno.

Ecco di seguito un elenco sintetico di motivi per cui vivere secondo la tua missione può permetterti di realizzarti secondo le tue regole:

  • ti regala una potente leva motivazionale e di orientamento al futuro,
  • ti aiuta a presentarti in modo autentico e convincente agli altri, e ad essere riconosciuta per la tua unicità,
  • ti consente di prendere decisioni convincenti e strategiche in modo consapevole,
  • ti porterà ad attrarre persone ed esperienze in linea con i tuoi valori, 
  • ti permetterà di definire strategie personali, organizzative e di lavoro/business congruenti con la tua persona e la tua visione,
  • ti porterà persino ad ispirare gli altri ed impattare sul mondo,
  • ti aiuterà ad aumentare il livello di energia, passione ed entusiasmo in ciò che fai.

Esplorare il Perché ti mette nella condizione di considerare che nella tua vita c’è qualcosa che va oltre il dovere, e che quel qualcosa sei TU.

Questo qualcosa è dato da un mix unico ed irripetibile tra i tuoi valori, le tue capacità e interessi e la tua serenità. Ne deriva che non esiste un perché uguale ad un altro, sebbene possano essercene alcuni affini. 

Definito il tuo perché per viverlo e goderne gli effetti positivi ti occorre quindi metterlo in azione: le tue parole, azioni e comportamenti dovranno essere in sintonia con il tuo perché.

Se desideri il mio supporto per definire il tuo scopo nella vita ed una visione chiara per il tuo futuro, il mio Percorso è adatto a te!

Ti aiuterò a superare l’insoddisfazione cronica generata dalla mancanza di senso ed allineamento delle tue giornate, comincerai inoltre a sperimentare un nuovo modo di agire, finalmente allineato alle tue intenzioni, e definire il piano d’azione che ti permetterà di realizzarti, secondo le tue regole.

Tra te e il tuo empowerment c’è solo una call di distanza!

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