Quando gli HR delle organizzazioni di media o grande dimensione hanno budget disponibile, non è raro che propongano alla direzione di coinvolgere il personale in attività di team building.
Spesso però si crea la paradossale situazione per cui la collaborazione, l’intesa e il pensiero laterale vengono favoriti solo 1 o 2 volte all’anno in queste occasioni, per poi essere abitualmente bistrattati.
Ma quando vale la pena di organizzare un’attività di team building per i propri collaboratori? E quando invece è meglio destinare il budget dedicato alla formazione ad altri obiettivi e modalità?
In questo articolo condivido le mie riflessioni a seguito delle esperienze degli ultimi anni in differenti contesti organizzativi, oltre che qualche idea per realizzare dei team building coinvolgenti e significativi che ti aiutino a gestire al meglio il tuo gruppo di lavoro e favorirne la collaborazione e l’engagement nel progetto d’impresa.
SOMMARIO
- Team building aziendale: a cosa serve e qualche esempio
- Costruire un team affiatato allenando le competenze dei collaboratori durante il team building
- Come un team building può aiutare a gestire i gruppi di lavoro e favorire le relazioni tra dipartimenti: l’esperienza del PCDO
Team building aziendale: a cosa serve e qualche esempio
Per me che vivo nella “bolla informativa” della formazione e del coaching l’espressione “team building” evoca tutta una serie di associazioni mentali e di immagini:
- gruppi di persone
- sorrisi
- attività creative
- spazi aperti o sale destrutturate
- persone sdraiate per terra intente a colorare
- altre mascherate e altre ancora che declamano motti
- crocicchi di operatori di produzione alle prese con attività di problem solving o metafore creative
- direttori del personale che fanno il girotondo con i collaboratori dei reparti
…E potrei continuare!
Da formatrice quale sono, questo caleidoscopio di immagini, colori ed emozioni mi elettrizza e mi sfida a proporre continuamente, alle aziende che richiedono la mia consulenza, nuove esperienze creative e divertenti che al contempo siano in grado di aiutare le persone a riflettere su se stesse, a comprendersi meglio, ad accettarsi di più, a rompere i ranghi delle proprie zone di comfort e le trincee di conflitti spesso protratti inutilmente.
Mi sono accorta però che fuori dal “mio mondo” e da quello delle grandi aziende, quando ritorno al fianco degli imprenditori artigiani e delle titolari di alcune PMI che supporto nel rinnovamento delle loro organizzazioni, “TEAM BUILDING” è un’etichetta vuota, che non richiama nulla se non qualche “americanata che a noi non serve” o che, nella migliore delle ipotesi, “ci piacerebbe provare ma poi non verrebbe capita perchè penserebbero che invece che dargli un aumento preferiamo spendere soldi in queste cose…”.
Per dire la verità fino in fondo, questi pensieri non sono solo in capo al piccolo imprenditore di provincia, ma spesso anche a molti manager votati alla cultura dello stakanovismo, i quali, riempiendosi la bocca di politically correct, fanno buon viso a cattivo gioco sbandierando su LinkedIn quanto siano utili le attività che stimolano il confronto e la collaborazione, per poi ritornare immediatamente a SPREMERE i propri team non appena il sipario si chiude e la routine di lavoro ricomincia uguale a sé stessa.
Ma dunque: che cos’è questo benedetto team building, e a che cosa serve realmente?
Con TEAM BUILDING AZIENDALE si indicano una serie di attività capaci di interrompere la routine lavorativa e di far vivere ai collaboratori esperienze di condivisione “al di fuori degli schemi”, allo scopo di consolidare le relazioni personali e professionali tra questi e favorire il raggiungimento di obiettivi condivisi.
Queste attività, ormai diventate molto di moda nelle grandi compagnie, si possono suddividere in categorie:
- ESPERIENZE IN NATURA
Passiamo dalla classica gita nel bosco, all’esperienza di nordic walking o di orienteering, al rafting, al parco avventura il cui scopo è la socializzazione al di fuori del contesto aziendale.
- ATTIVITÀ LUDICHE
In queste rientrano ad esempio il paintball, il laser game, l’escape room o le nuove esperienze con i visori 3D.
Queste attività sono organizzate da agenzie specializzate e non sempre accompagnate da una finalità specificamente formativa o di sviluppo delle competenze, se non in senso molto lato.
- ATTIVITÀ PER LO SVILUPPO DI COMPETENZE TRASVERSALI
Come il problem solving e la comunicazione efficace, che possono essere condotte mediante format più o meno creativi (dallo storytelling audio e video, alla competizione di public speaking, alla realizzazione di giochi metaforici e prodotti creativi ecc).
- ATTIVITÀ TEMATICHE
Tra queste possiamo annoverare esperienze di team building inerenti la co-creazione della Vision e Mission aziendale o l’impegno per le cause sociali ed ambientali sostenute dall’organizzazione (ad esempio la giornata dedicata al movimento fisico, oppure alla raccolta dei rifiuti lungo il corso del fiume o all’empowerment femminile ecc).
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Costruire un team affiatato allenando le competenze dei collaboratori durante il team building
Dopo questa rassegna di attività più o meno bizzarre resta da spiegare in che modo queste siano davvero utili allo sviluppo organizzativo: il team building serve davvero a rinsaldare le relazioni nel gruppo di lavoro e favorire l’engagement dei dipendenti o ci vuole ben altro?!
Lasciatemi dire che laddove manca il minimo rispetto per le persone, pensare di proporre un team building non fa altro che scatenare l’effetto contrario: “possiamo anche stare qui a divertirci oggi e riflettere su quanto siano importanti le sfumature in comunicazione, ma la realtà è che domani rientreremo al lavoro e come sempre il nostro area manager riprenderà ad insultarci per le statistiche in calo e le colleghe dell’ufficio del personale continueranno a fingere di non vederci quando ci incroceremo nel corridoio”.
Quando invece in azienda c’è una cultura del rispetto il terreno è fertile per smussare – grazie a qualche esperienza divertente – gli angoli degli screzi tra colleghi o per proporre esperienze che stimolino il gruppo ad alzare lo sguardo dagli obiettivi individuali per remare verso una meta comune.
Ecco quindi che il team building aziendale può esprimere tutto il suo potenziale:
- si può trasformare in un laboratorio creativo per stimolare l’innovazione dei reparti e dei processi;
- o diventare una bottega artigiana in cui realizzare una grande metafora dell’organizzazione e di chi ne fa parte;
- o ancora essere organizzato come un workshop di nuove tecnologie per la realizzazione di comunicazioni interne che contribuiscano a diffondere i valori e la cultura aziendale in modo capillare.
Sono queste occasioni in cui i membri del gruppo hanno la possibilità di affinare le loro soft skills:
- il pensiero laterale
- il problem solving
- le abilità di comunicazione
- la gestione del tempo, dell’imprevisto e delle scadenze
- le abilità logiche ed il pensiero astratto e metaforico
oltre che allenare le proprie competenze artistiche e stimolare la creatività in un contesto in cui il divertimento fa da carburante all’integrazione e allo sviluppo di competenze strategiche sia per il lavoro che per la vita privata dei partecipanti.
Come un team building può aiutare a gestire i gruppi di lavoro e favorire le relazioni tra dipartimenti: l’esperienza del PCDO
Da due anni a questa parte ho il piacere di organizzare – grazie alla felice collaborazione con TecnoLambro – le attività di team building annuali per il Piccolo Cottolengo Don Orione di Milano.
Il fabbisogno formativo espresso dai gruppi che incontro è differente, in quanto diverse sono le dinamiche che caratterizzano le Aree (Riabilitazione, RSA, RSD) rispetto ai servizi e alle funzioni trasversali (servizi generali, amministrazione, servizi sociali, gruppo di coordinamento).
Per questo motivo la progettazione è definita ad hoc mediante delle call di indagine e organizzata su dei format di attività che possono essere variati in base alle esigenze di ogni specifico gruppo, oltre che adattati on time durante lo svolgimento.
Per dare coerenza e continuità al progetto nel suo complesso, però, ho sempre cercato di mantenere un fil rouge generale che accomunasse le diverse esperienze, pur adattandosi alle specifiche necessità segnalate dai referenti, coordinatori e dal Direttore HR.
Le attività che ho proposto ai gruppi sono state progettate per stimolare delle riflessioni sulle dinamiche presenti nel contesto di lavoro dei partecipanti ed il trasferimento degli stimoli acquisiti durante il team building nella loro pratica di lavoro quotidiana.
Per il PCDO ho quindi realizzato i seguenti format, adattati e modellati in base ai gruppi di lavoro e distribuiti su 3 + 5 giornate tra il 2022 ed il 2023:
- Il mercato delle carte: comprendere le personalità e gli stili di comportamento per relazionarsi efficacemente al lavoro
- Il senso del Servizio: format utile per sollecitare riflessioni sul contributo individuale e collettivo al progetto aziendale
- Vincere in 2: la negoziazione e i giochi a somma zero
- Comunicazione a più vie per facilitare la collaborazione: silenzi-gesti-disegni-parole per interagire efficacemente
L’esperienza con TecnoLambro e il PCDO è per me tra le più stimolanti degli ultimi anni in quanto mi ha permesso di dare spazio alle mie competenze creative, acquisite durante il Liceo Artistico, oltre che a quelle di progettazione di format didattici innovativi (sui quali mi sono specializzata tra il 2013 ed il 2016 tramite un Master del Politecnico di Milano per Esperti di didattica assistita dalle nuove tecnologie e diversi percorsi con Apple come Distinguished Educator prima ed Education Trainer poi).
È inoltre un caso esemplare di progetto di TEAM BUILDING “con la T maiuscola”: le esperienze di divertimento e “rottura” sono pensate per le persone e le loro necessità professionali e realizzate insieme a loro, per fare in modo che la valenza formativa solida, possa essere veicolata grazie all’esperienza di gioco al massimo del suo potenziale.
Se il mio racconto ti ha entusiasmato, sarò felice di per progettare un’esperienza di team building coivolgente e su misura anche per te e il tuo team.
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