Modelli femminili d’ispirazione per valorizzarsi come donne

Sono certa che nel tuo desiderio di realizzarti pienamente come donna, sei spesso alla ricerca di modelli femminili in cui riconoscerti o da cui trarre ispirazione.
Questa è anche per me una ricerca continua che si evolve in parallelo alla mia crescita personale e professionale.
È iniziata almeno 20 anni fa, e per diverso tempo è stato piuttosto frustrante accorgermi che le persone che ammiravo o che prendevo come riferimento fossero molto spesso – quasi sempre – degli uomini.

Ma la mia testardaggine mi ha impedito di desistere, per cui l’esplorazione è proseguita finché, finalmente, lungo la strada ho cominciato a trovare alternative femminili che potessero ispirarmi una futura immagine di me stessa come donna pienamente realizzata.
Ho cominciato a scoprire che esistono donne affermate nel sociale, nella politica, imprenditrici o libere professioniste, che non hanno voluto sacrificare la propria parte affettiva ed hanno quindi deciso di crearsi una famiglia, magari anche di avere dei figli, pur continuando ad essere per i propri cari un esempio di energia ed intraprendenza, oltre che di sensibilità.

L’ articolo di seguito vuole quindi spronarti a cercare i tuoi modelli femminili di ispirazione, non già per farti schiacciare dal confronto, bensì per aiutarti a comprendere che anche tu puoi riuscire a realizzarti come desideri (ti fornisco inoltre qualche suggerimento su come farlo).


SOMMARIO


Una premessa importante sull’ispirazione e i modelli femminili di riferimento

Un primo aspetto fondamentale se sei alla ricerca di riferimenti che possano essere per te un esempio, è capire che tipo di donna vorresti essere.

Non si tratta di un desiderio superficiale, di individuare un personaggio storico o una recente influencer e dire “vorrei tanto essere così!” ma di capire quali valori vorresti incarnare come donna, quali azioni ti rappresentano realmente. E le risposte a queste domande arrivano dopo un’attenta esplorazione di te.

Forse puoi rivederti anche tu nel mio modello di donna intraprendente che non vuole scegliere tra ambizioni personali e relazioni affettive, oppure potresti constatare che per te questo non rappresenta un aut-aut e quindi sarai normalmente portata ad identificarti con un altro tipo di modello femminile.

Del resto non tutte le Donne sono uguali, non tutte le donne sono irrequiete o ambiziose: siamo tantissime e le nostre diversità si evidenziano dalle piccole cose fino a quelle più profonde.

Ci sono donne che non hanno bisogno di scegliere perché – molto spontaneamente – sanno già da che parte pende la loro bilancia e non esitano ad esempio a cogliere l’opportunità di essere mamme a tempo pieno

Ce ne sono altre che invece sanno per certo di non voler avere figli e dedicano la loro esistenza allo sviluppo della propria carriera in modo esclusivo.

E poi ci siamo noi.

Quelle che non si accontentano di avere soltanto l’una o l’altra cosa. Quelle che le desiderano entrambe. Quelle che sanno che sentono di poter essere felici soltanto quando saranno:

  • pienamente realizzate come donne,
  • soddisfatte come professioniste
  • circondate dall’amore dei propri cari.

Quelle che non vogliono scegliere tra vita professionale e privata e che pian piano si stanno prendendo il diritto di farlo.

Comprendere chi sei e che cosa vuoi, e quindi qual è il tuo modo concreto per raggiungere quei 3 obiettivi-chiave è un processo che ti porta in profondità.  

Ti porta prima ad ascoltarti per arrivare alla piena consapevolezza di te stessa e di ciò che vuoi realmente; poi ti porta a superare lo scoglio del condividere con gli altri i tuoi bisogni e del chiedere che vengano accolti e soddisfatti; infine ti spinge a trovare dei modi concreti per realizzare la tua visione in modo efficace.

Grazie al Percorso 3MesiXSvoltare, superare questi tre step e realizzarti secondo il modello femminile che più ti corrisponde è possibile.

Come essere te stessa senza diventare una brutta copia del tuo modello di ispirazione

Ti starai chiedendo a questo punto come sia possibile prendere come riferimento una donna nota e trasformarla in un modello di ispirazione per te, senza però snaturarti o apparire falsa.

Anzitutto, per essere pienamente te stessa, devi prestare attenzione all’etichetta che ti dai: questo è il primo modo con cui puoi sentirti più consapevole e felice, partendo da una semplice definizione.

Ti spiego cosa intendo raccontandoti un episodio che mi ha coinvolta direttamente.

Ciao, piacere, noi siamo Sonia e Cristina e siamo delle SEMPLICI commesse…” Questa frase mi è rimasta scolpita nella testa e ancora oggi se ci ripenso, fatico a digerirla!

La ricordo per due motivi: il primo è perché è collegata al momento del primo incontro e colpo di fulmine con mio marito, il secondo è riferito a ciò che ti stavo spiegando.

Nel presentarci a due ragazzi che ci avevano avvicinate in un locale, la mia amica ha pronunciato una frase dalla quale NON mi sentivo ASSOLUTAMENTE rappresentata.

In quel periodo stavo lavorando effettivamente come commessa part-time, ma ero nel frattempo alle prese con la laurea specialistica in Storia e Critica dell’Arte. Mi immaginavo in quegli anni come una ricercatrice esperta di affreschi medievali e l’espressione utilizzata dalla mia amica non rispecchiava per nulla il mio modo di essere né le mie aspirazioni per il futuro.

Non ricordo se in quel momento ho poi aggiunto le mie precisazioni, oppure se ho lasciato che la cosa proseguisse così certamente, ora che ci ripenso, questo dubbio mi viene: credo che in quel momento fossi in conflitto dentro di me tra il desiderio di manifestare che quella definizione non mi rappresentasse e il timore di apparire presuntuosa se l’avessi fatto.

Questo racconto mi offre uno spunto efficace per il messaggio che voglio trasmetterti oggi.

Il modo in cui ti presenti, ti definisci, parli di te (anche con te stessa) ha molto a che vedere con ciò che senti o non senti, con quello che desideri, con chi sei e chi vuoi diventare.

Come il CONFRONTO positivo con altre donne può aiutarti a trovare il tuo personale equilibrio

Dopo questa premessa ti spiegherò come il confronto può aiutarti a fare qualche primo passo concreto per sentirti più in equilibrio con te stessa.

Confrontarti con le tue amiche, colleghe o conoscenti può esserti molto utile perché le vite delle altre possono farti da specchio spronandoti ad ascoltarti davvero.

Ti sarà capitato di chiederti, pensando ad un’altra Donna “ma come fa a fare tutto?”, “riuscirò mai ad essere così realizzata un giorno?” “come fa a gestire il senso di colpa quando è lontana da casa?” “possibile che per me l’unica soluzione sia continuare a tenere questo lavoro?” 

o ancora…

“io non potrei mai rinunciare del tutto a me stessa per fare la casalinga”‼, “come mi sentirei provando a candidarmi per quella posizione? riuscirei a farcela?”

Le altre persone ci fanno da specchio perché confrontandoci con le loro vite ed esperienze le nostre richieste profonde “vengono a galla” e chiedono di essere ascoltate.

È qui che comincia lo sblocco.

La parte più profonda di te chiama e tu, ad un certo punto, capisci che non è più il caso di ignorarla.

Questo è tra l’altro il primo passo che le donne che intraprendono il mio percorso si trovano ad affrontare: non si sono ascoltate per molto tempo, ed in genere mi consultano proprio perché – confrontandosi con amiche o conoscenti – hanno avuto l’opportunità di aprire un dialogo limpido con se stesse e di avvertire che qualcosa nella loro vita mancava o doveva essere ri-bilanciato. 

…Non sapevano però come farlo da sole, perché si sentivano incastrate nelle mille cose da fare e non riuscivano a trovare il bandolo della matassa da cui partire.

Chiedere aiuto ed intraprendere un Percorso per riordinare la tua vita è sicuramente il primo passo utile per ritrovare il tuo “punto di riavvio” e riemergere da quella confusione che, partendo dalla tua routine sta arrivando ad intaccare anche la tua identità ed il rapporto con te stessa.

3MesiXSvoltare

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Quando il  confronto è dannoso: dai modelli d’ispirazione ai modelli di auto-distruzione

Definirti attraverso il confronto con ciò che non sei è invece ciò che devi assolutamente evitare se vuoi realizzarti come donna e professionista.

Oltre un anno fa ho seguito con il mio Percorso una professionista sensibile e capace, che si sentiva però ad un punto di stallo.

Nell’arco del tempo, nonostante svolgesse con successo la sua attività, aveva sviluppato una insoddisfazione profonda ed un senso di incapacità tali da far vacillare ogni sua convinzione di poter proseguire in quella direzione.

Come era potuto accadere?

Era caduta – come altre – nel terribile tranello di definire la sua professionalità (e di conseguenza, piano piano, anche la sua stessa Persona) in relazione a quella di altri, piuttosto che attraverso il consolidamento dei propri capisaldi ed elementi unici.

Essere imbrigliata in un ruolo (o peggio in un “mancato ruolo/profilo”), definirti proprio per ciò che non sei e che gli altri ti inducono a ritenere un modello di riferimento è il peggior passo falso che puoi fare se desideri sentirti allineata con te stessa e pienamente realizzata.

Come sentirti perfetta senza dover aderire ad un modello ideale

“Voglio essere perfetta: come posso fare?” 

Nella mia esperienza di supporto a molte donne, mi sono accorta che moltissime che seguono blog o siti di miglioramento personale femminile lo fanno perché non sono soddisfatte di sé stesse e vorrebbero essere migliori.

Io stessa sono stata una di quelle persone: il desiderio di migliorarmi continuamente e di aiutare le altre a fare lo stesso è stato la leva che mi ha portato a lanciare nel 2017 il mio Podcast Chiacchiere da Venere.

Con il tempo ed il lavoro prima su di me e poi con gli altri ho cominciato a sentirmi in pace con la mia imperfezione. Svolgere un lavoro che davvero mi appaga mi sta aiutando a capire che sono GIÁ abbastanza brava, sono GIÁ abbastanza capace, sono GIÁ abbastanza serena. In fin dei conti ho compreso che è questo SENTIRSI ABBASTANZA PER NOI a renderci perfette. 

Se cominci ad essere entusiasta per qualcosa e ti lasci trascinare da questa forza, impari ad essere davvero contenta. Di te, di quello che fai, di come lo fai, di ogni piccola cosa della tua vita ed allora sì che cambia tutto.

E cominci a sentirti una donna perfetta. Perché ti focalizzi su quello che hai piuttosto che su ciò che ti manca, come le vere donne di successo: Bebe Vio, Simona Atzori, Rita Levi Montalcini, Frida Kahlo e chi più ne ha più ne metta.

Perché i MODELLI FEMMINILI di ispirazione NON sono DONNE PERFETTE

Quando parlo di questa perfezione non intendo riferirmi a quelle finte donne perfette da copertina patinata, immagini inconsistenti che ci fanno pensare alle donne come oggetto da osservare e consumare.

Sto parlando di talenti femminili, di come sviluppare l’energia femminile che ci appartiene e che ci rende più forti e consapevoli.

Nella nostra quotidianità talvolta perdiamo il senso della misura: vorremmo vestiti sempre più belli o alla moda, case più grandi, sederi più alti e pance più piatte. Lavori meglio retribuiti, figli più ubbidienti, compagni più amorevoli,…

Vorremmo sempre cambiare vita, perdere peso mangiando tutto ciò che ci piace, vorremmo l’amicizia di altre donne come noi, ma prese da mille impegni ci dimentichiamo di coltivarla.

Ma è solo quando ci rendiamo conto che la maggior parte delle nostre pretese sono inconsistenti che ci possiamo sentire perfette. 

Hai degli occhi per guardare? Occhi che possano farti apprezzare ciò che vedi attorno a te e anche allo specchio? Hai delle orecchie per sentire ed il dono di apprezzare la musica o i rumori della natura? Di assaporare il gusto delle cose, di sentirne gli aromi, di coglierne la consistenza sulla tua pelle?

È un miracolo che diamo per scontato, così ci danniamo per avere sempre di più.

Essere in pace con noi stesse significa realizzare che l’estenuante ricerca della perfezione è basata su una concezione ideale e distorta di cosa lo sia realmente.

Soltanto quando riusciremo ad assumere questa come verità saremo libere di fare qualsiasi cosa, e ne faremo cento, mille, duemila di cose, non perché vogliamo essere delle donne perfette, ma semplicemente perché amiamo farle. Perché queste cose ci appassionano e questo ci rende delle donne felici. Perché è un miracolo il solo fatto di poterle fare.

Quando Emanuela è approdata a queste consapevolezza ha scoperto l’emozione di voler essere un modello per le sue bimbe, a cui ha dedicato l’intervista che abbiamo realizzato al termine del lavoro insieme. Puoi ascoltarla qui.

…A proposito di miracoli, alcuni anni fa ho avuto il piacere di conoscere una persona straordinaria: Simona Atzori. Simona è una forza della natura, l’essenza vivente dell’amore per la vita stessa, dell’energia, della capacità di riconoscere quella perfezione che supera i preconcetti e sfida i limiti apparenti.

L’intervista podcast che puoi ascoltare dal player qui sotto vuole essere di stimolo ed incoraggiamento per tutte. Simona  è infatti una ballerina e pittrice formidabile, a dispetto del suo handicap fisico.

Simona è sempre stata spinta dalle infinite possibilità e dall’amore smisurato per la perfezione della vita, piuttosto che trattenuta dagli sguardi compassionevoli o increduli degli altri che la vedevano così imperfetta.

Questo sì che è un modello femminile di vera ispirazione, non trovi?!

Come individuare i tuoi modelli di ispirazione nella quotidianità

Del resto, al di là delle grandi donne della storia o di esempi potenti della nostra attualità come quello di Simona, puoi trovare modelli femminili di ispirazione davvero ovunque!

Non è raro ad esempio che le persone che mi seguono mi scrivano in privato per dirmi che uno dei contenuti (che pubblico sui miei social quotidianamente) è stato loro di aiuto per affrontare una certa situazione.

La cosa che mi riempie più di gioia è quando mi raccontano che la testimonianza di una delle mie clienti ha spinto anche loro a cambiare o a riprendere in mano la propria vita: un esempio concreto di come ciascuna di noi può essere un modello femminile di ispirazione per tante altre!

Queste sono ispirazioni che funzionano, portate da altre donne come te, che puoi sentire abbastanza lontane dalla tua situazione attuale perché possano ispirarti a cambiare vita, ma allo stesso tempo abbastanza vicine da farti sentire che, proprio come loro, puoi farlo anche tu.

Modelli femminili: le cattive ragazze di Assia Petricelli

Siamo bombardate ogni giorno da modelli femminili irraggiungibili, perfetti e distanti anni luce dalla nostra quotidianità.

Ma se ci pensiamo bene, questa è solo una parte della realtà, tra l’altro anche molto edulcorata: di esempi di Donne vere pullula la storia, il punto è che non la conosciamo ancora abbastanza.

Nel podcast che trovi qui sotto intervisto Assia Petriccelli, autrice della graphic novel “Cattive ragazze: 15 modelli femminili, 15 donne realmente protagoniste della propria vita”. Donne straordinarie, che con la loro determinazione hanno saputo cambiare le regole imposte dalla società ed aprire le porte a nuovi modi di pensare o di agire.

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