Il work life balance per molte persone oggi è qualcosa di molto più importante della soddisfazione economica e/o del realizzare obiettivi di carriera.
Lo conferma anche il sondaggio che ho lanciato qualche settimana fa sui miei canali: i riscontri sugli altri social confermano la predilezione per un focus sull’equilibrio vita/lavoro.
Io però NON MI ACCONTENTO!
E sogno un mondo in cui NON SI DEBBA SCEGLIERE tra SERENITÀ e REALIZZAZIONE e in cui CONCILIARE SINERGICAMENTE le aree della propria vita sia la normalità.
Per questo ogni giorno lavorando nelle aziende e attraverso il Percorso 3MesiXSvoltare (specificamente dedicato alle donne) faccio quanto è in mio potere per rendere reale il mio motto “SUCCESSI in EQUILIBRIO”.
Se ti interessa scoprire come posso aiutarti ad avviare un progetto di conciliazione nella tua organizzazione o come creare il tuo personale di work-life balance, prosegui nella lettura.
SOMMARIO
- Work life balance e piani di sviluppo aziendale: due concetti conciliabili
- Barbara e lo smart working: il suo nuovo modo di conciliare vita e lavoro
- Conciliare vita e lavoro: come le aziende possono agire accanto alle istituzioni per superare l’assistenzialismo e favorire il work life balance
Work life balance e piani di sviluppo aziendale: due concetti conciliabili
Quando ho avuto il primo contatto con Studio Della Bella Associato/Della Bella Servizi (una delle aziende con cui collaboro in modo continuativo) la pandemia non era ancora nella nostra esperienza di vita ed il suo gruppo aveva di recente avviato un programma di sviluppo organizzativo.
Nel suo planning la digitalizzazione delle procedure era accompagnata da un progetto di smart working: ciò di cui aveva bisogno e per cui ha richiesto la mia collaborazione era accompagnare con il coaching i suoi collaboratori (le professioniste in primis, più sfidate sul tema del work life balance) nel delicato processo di transizione previsto dal piano di sviluppo aziendale.
Era marzo del 2020 quando la pandemia di Covid-19 si è affacciata per la prima volta nelle nostre vite cambiandole radicalmente.
Questo evento inatteso e globale ha spinto le organizzazioni ad adottare nuove modalità di lavoro, basate sulla collaborazione da remoto e una maggior autonomia dei collaboratori nella gestione della loro routine lavorativa.
L’ impatto di questi eventi e delle scelte aziendali ad essi conseguenti è stato uno stravolgimento delle modalità abituali di gestione del tempo e degli spazi.
In precedenza ciascuno di noi aveva
- una sua ROUTINE fatta di orari ed azioni predefinite e ripetute
- MODALITÀ per organizzare e ricordare gli impegni (agende cartacee, calendari digitali in cloud, promemoria, to do List ecc,..)
- SPAZI specifici e definiti in cui si svolgevano le varie AZIONI personali e professionali.
La quarantena forzata ha indotto l’adozione diffusa del telelavoro, che in molti casi purtroppo aveva (ed ancora talvolta ha) davvero poco le sembianze di uno smart working veramente SMART…
La commistione di spazi e tempi, che diventano ibridi, porta a sfumare i confini tra la dimensione lavorativa e quella personale, generando importanti problemi nel conciliare i due aspetti. Molti si ritrovano – insieme ai membri della loro famiglia – a svolgere in ambienti ristretti e condivisi attività differenti in simultaneità, con tutte le difficoltà che ne derivano.
Gli effetti immediati sono il moltiplicarsi delle tensioni nei rapporti familiari e l’aumentare del senso di “inconcludenza” personale, che portano inevitabilmente a sentirsi frustrati e impotenti.
I media ci rimandano, con dovizia di numeri e dati, che le donne sono le più colpite da questa situazione: sono tipicamente le donne, infatti, ad assumere la maggior parte del carico mentale e pratico derivante dalla gestione degli imprevisti e della cura dei propri cari, e lo fanno sempre a scapito di sé stesse.
Nel video che segue trovi il webinar che io e due colleghe Simona Fontana (avvocato) e Mariagrazia Balducchi (HR e productivity manager) abbiamo tenuto proprio durante il primo lockdown, per aiutare le donne, coinvolte in un’esperienza di “lavoro estremo” su tutti i fronti, a mantenere la propria centratura.
Barbara e lo smart working: il suo nuovo modo di conciliare vita e lavoro
Cogliendo l’opportunità offertale dai titolari (Stefano e Lorenzo Della Bella) di iniziare un percorso di coaching individuale con me, Barbara, che opera da qualche anno presso la sede di Lecco come impiegata contabile, ha ristabilito un sano equilibrio vita-lavoro dopo l’avvio dell’esperienza di smart working.
È infatti un luogo comune pensare che lo smart working sia la panacea di tutti i mali per le donne che necessitano di conciliare vita familiare e lavoro: il lavoro agile con alternanza di attività da remoto ed attività nella sede fisica dell’azienda comporta una nuova organizzazione pratica ed una revisione radicale delle proprie abitudini e ritmi di vita.
Oltre ciò spesso si sottovaluta il fatto che entrambi i cambiamenti, per essere efficaci e avvenire nel rispetto della serenità della persona, debbano essere supportati da un cambio di mindset.
Quando ho iniziato il percorso con Barbara, dal momento che non conosceva il coaching, non sapeva che cosa aspettarsi da questa esperienza insieme. (Se anche tu vuoi dei chiarimenti a riguardo, puoi consultare questa pagina del mio sito).
Aveva però ben chiaro il suo bisogno: quello di essere aiutata a compiere il passaggio di mindset necessario per gestire la nuova modalità di lavoro e, ancor prima, di avere degli strumenti e un’organizzazione personale che la aiutassero a re-impostare il suo nuovo work life balance, lavorando da casa con un’intera famiglia in lockdown.
Ci siamo riuscite?!
Direi proprio di sì: suo marito e i figli adolescenti hanno ben presto colto il cambiamento di Barbara e le sue colleghe ora la riconoscono come punto di riferimento per la sua nuova capacità di conciliare vita e lavoro serenamente.
Ha imparato a gestire i suoi alti e bassi emotivi, superando l’ansia da scadenza e vivendo il suo approccio al lavoro con un più equilibrato senso di efficacia.
3MesiXSvoltare
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Conciliare vita e lavoro: come le aziende possono agire accanto alle istituzioni per superare l’assistenzialismo e favorire il work life balance
Quello di Barbara è ciò che amo definire un caso di successo nella sfida di conciliare vita-lavoro, oltre che una dimostrazione concreta di quanto le aziende possano fare per favorirla.
Mi è infatti capitato di partecipare ad alcuni tavoli istituzionali sul tema, ma ne sono spesso uscita con il rammarico di notare che la maggior parte delle forme di supporto economico vengono indirizzate a politiche di tipo assistenziale: si tratta spesso di voucher per il pagamento di servizi di baby sitting o dopo-scuola o simili.
“Qualcosa è meglio di nulla”, si dice, ma certamente questo tipo di riposta incontra il limite tipico di ogni forma di assistenzialismo: quello di non favorire in alcun modo lo sviluppo di una cultura di consapevolezza e di un mindset proattivo rispetto al problema, che purtroppo continua ancora ad essere percepito come prettamente femminile.
Ma siamo sicuri che conciliare vita e lavoro sia una sfida unicamente in capo alle donne?
Sempre più manager, imprenditori e titolari di studi professionali mi contattano per avviare percorsi di supporto ed empowerment rivolti alle loro collaboratrici: questo mi dimostra che da parte del mondo maschile c’è sempre più attenzione e sensibilità ai bisogni delle donne.
Del resto mi piacerebbe presto vedere sempre più uomini alla ricerca di aiuto per sé, spinti dal desiderio di agire in sinergia con le loro compagne, dalla nuova necessità di un work life balance “maschile” che non sia fatto soltanto di lavoro e relax, ma anche di condivisione dei compiti di cura.
Dal momento che mi hai letto fin qui, vorrei ora concludere questo articolo con un’attività pratica che ti aiuti ad allenare l’abilità di gestire spazi e tempi in modo efficace, anche quando situazioni impreviste o la promiscuità obbligata delle quarantene compromette il tuo work life balance.
Tutto parte dal potere – che è nelle tue mani – di CONCEPIRE la POSSIBILITÀ che le COSE SI POSSANO FARE DIVERSAMENTE da come si sono sempre fatte.
Per approdare ad un nuovo modo di concepire la conciliazione vita/lavoro e mettere realmente in equilibrio tutto ciò che per te rappresenta un successo, è necessario cominciare a considerare i risultati in senso più globale, oltre il paradigma della produttività a tutti i costi.
Per questo comincia a chiederti, da subito:
- Cosa vorrò aver fatto/detto/sentito/percepito per sentirmi soddisfatto/a a fine giornata?
- Cosa posso smettere di fare per sentirmi SUBITO MEGLIO? (es. guardare le notizie 1000 volte al giorno, chiedermi il “perchè” sta accadendo tutto questo,…)
- Cosa posso cominciare a fare per sentirmi SUBITO MEGLIO? (prendermi le giuste pause, manifestare affetto/apprezzamento/calore alle persone che vivono con me o che possiamo contattare telefonicamente, o ai colleghi-amici ecc, dare spazio a qualcosa di piacevole nella mia routine,..)
E poi mettiti in azione per rendere concrete le tue risposte.
…Il valore aggiunto che questo allenamento ti porterà come persona, madre, padre, collega, figlia, fratello, imprenditrice, manager, professionista che tu sia, sarà immenso!
Avrà un impatto quotidiano sul tuo work life balance e contribuirà a renderti più flessibile e capace di reagire in modo sereno ed efficace a scenari in continuo cambiamento.
Perchè conciliare vita e lavoro è per tutti una sfida, certo, ma è possibile vincerla insieme.
Tra te e il tuo empowerment c’è solo una call di distanza!
CANDIDATI QUI aL percorso 3MesixSvoltare