Quante volte nella vita ti hanno definita un’insoddisfatta cronica? Ma, soprattutto, quante volte ti sei trovata a chiederti: Perché sono così insoddisfatta nonostante tutto ciò che ho? Perché non riesco a starmene tranquilla a godermi la mia vita?
Insoddisfazione e sensi di colpa spesso vanno a braccetto ma in questo articolo voglio mostrarti che volere tutto non (sempre) significa non saper scegliere!
Eliminando le strategie fallimentari che spesso metti in atto nei tuoi momenti di massima confusione svilupperai le tecniche più adatte a te per risolvere la tua insoddisfazione cronica e intraprendere finalmente il viaggio che ti condurrà verso la tua realizzazione.
SOMMARIO
- Sei stanca di sentirti ripetere che soffri di insoddisfazione cronica?
- Insoddisfazione e sensi di colpa
- Come risolvere l’insoddisfazione cronica
- Dall’insoddisfazione alla realizzazione
Sei stanca di sentirti ripetere che soffri di insoddisfazione cronica?
In un sondaggio su Linkedin di qualche tempo fa ho riassunto tre dei “tormentoni” che ho trovato essere più “di moda” nella mia esperienza di lavoro con le persone iscritte al mio percorso 3MesixSvoltare, il percorso con cui ho aiutato decine di donne a realizzarsi secondo le proprie regole, mettendo in equilibrio le proprie ambizioni professionali con tutto ciò che per loro conta.
Oggi vorrei rivolgere anche a te la stessa domanda: “Che cosa sei stanca di sentirti ripetere?”.
- “Sei un’eterna insoddisfatta! Non è meglio che nel tempo libero ti riposi invece di continuare a gironzolare tra corsi e convegni?“
- “Ma perché non ti fermi e ti godi la famiglia?”
- “Che cosa vuoi ancora? che cosa ti manca? accontentati!”
Chi ti accusa di insoddisfazione cronica forse non sa che in psicologia questa è una vera e propria patologia di chi non si sente mai soddisfatt* di se stess*, di ciò che le/gli sta attorno e che si trova in una perenne situazione di tristezza e sfiducia nei confronti della propria vita e del proprio futuro. Si tratta di uno status che può sfociare in forme depressive, quindi è un appellativo da non utilizzare con così tanta leggerezza!
Se senti che il tuo stato di insoddisfazione cronica sta diventando invalidante per la tua vita il consiglio è quello di rivolgerti ad un* psicoterapeuta o professionista della salute mentale.
Se invece sei tu stessa a definirti un’insoddisfatta cronica ma allo stesso tempo senti di avere le risorse per far fronte a questa situazione, allora smetti di identificarti in quell’etichetta e prova a considerarti, semplicemente, una persona molto attiva, che non ama stare ferma, sempre alla ricerca di spunti e opportunità per fare meglio sia in ambito professionale che personale e che per questo vive spesso la situazione di sentirsi insoddisfatta.
Le persone multipotenziali in particolare sperimentano di frequente questi momenti di frustrazione. Se desideri approfondire questo tema ti consiglio la lettura dell’articolo che ho scritto qualche tempo fa sull’argomento multipotenzialità e lavoro.
La maggior parte delle volte in cui hai percepito questa sensazione di insoddisfazione ti sarai trovata nella situazione di reprimere questa emozione, di far far fatica a parlarne per paura di passare per la “lamentona”: in fondo hai un lavoro, seppur discreto, una situazione relazionale o familiare tranquilla che, agli occhi di chi ti sta attorno spesso corrisponde all’idea di vita serena e appagante che desiderano. Ma è la vita che LORO desiderano così, non quella che fa per te!
Le donne che mi contattano si presentano di frequente con la tua stessa insoddisfazione nei confronti di ciò che hanno, del lavoro che fanno o della vita che si sono costruite. Qualcuna è alla ricerca di un senso da dare alle proprie scelte professionali o relazionali, ha bisogno di un aiuto per capire quale strada sia meglio imboccare, altre invece, pur sapendo benissimo il percorso da intraprendere sono bloccate e non riescono a trovare il coraggio per fare il salto verso il futuro che si sono immaginate.
Se in questo momento anche tu ti senti confusa rispetto alle scelte da compiere, ciò potrebbe dipendere:
- dalle troppe alternative a tua disposizione: passi dal valutare attentamente i pro e i contro di ogni singola opzione ma in queste continue valutazioni rimani bloccata al via;
- dalla mancanza di alternative: fatichi a vedere vie di uscita o soluzioni alla situazione attuale;
- dalla sensazione di non conoscerti davvero in profondità, non sapere quali sono le tue passioni e i tuoi valori: questa sensazione insinua in te una tale insicurezza da farti mettere in discussione qualsiasi tipo di scelta tu possa fare in questo momento.
Quindi se anche a te la frase “Chi si accontenta, gode” fa venire la pelle d’oca anche se ci sono 40 gradi, probabilmente non sei un’insoddisfatta cronica patologica ma, semplicemente, una di quelle persone che non ama scendere a compromessi e non ha alcuna intenzione di accontentarsi. Sappi che non c’è nulla di sbagliato in tutto ciò!
Il primo passo per accettare questo tuo modo di essere e non sentirti continuamente sbagliata e giudicata, è placare l’ insofferenza verso la tua insoddisfazione, facendo pace con il fatto che ti trovi in una situazione di cambiamento nella quale dovrai avere pazienza e saper convivere con l’attesa.
Questo non significa che tu debba stare con le mani in mano, ma che come prima cosa dovrai fare i conti con il tempo: il tempo della realtà che non sempre sarà in match perfetto con le tue aspettative. Allenarti a coltivare l’arte dell’attesa, intesa come spazio sano, permetterà a te e al mondo intorno di allinearsi a supporto dei tuoi obiettivi.
In questo video ti spiego come sviluppare la capacità di attendere ti possa aiutare a non accontentarti mentre continui a ricercare la tua strada:
Insoddisfazione e sensi di colpa
Perché sono così insoddisfatta nonostante tutto ciò che ho?
Perché non riesco a starmene tranquilla a godermi la mia vita?
Penso davvero che cambiando lavoro il mio equilibrio potrà essere diverso?
Ci sono domande che ti tengono ingabbiata, ed altre, talmente potenti, che possono davvero cambiarti la vita. Sappi che se ti senti in un loop da cui non riesci ad uscire, probabilmente ti stai interrogando nel modo sbagliato.
L’ho imparato sulla mia pelle prima, e grazie al lavoro con le mie clienti del percorso 3MesixSvoltare, lo ricordo ogni giorno alle donne che incontro. E quindi voglio farlo presente anche a te ora se ti stai sentendo diversa e incompresa:
Non sei sola! Non sei sbagliata!
Semplicemente stai guardando il mondo attraverso un’altra prospettiva, la tua. Ed è legittima, per quanto più faticosa di quella della maggior parte delle persone. È quella che funziona per te, anche se spesso ti chiedi “ma perché sono così complicata?! starei molto meglio se la smettessi di farmi domande e di mettermi in discussione…”.
Può essere doloroso prenderne consapevolezza, perché in quei momenti vivi un senso di estraneità e di confusione a cui non sai dare motivazione, né risposta.
Ma può anche essere illuminante, se cominci ad accettare il tuo essere diversa,
- le tue ambizioni;
- la tua sensibilità;
- il tuo bisogno di dare senso ad ogni cosa;
- la necessità di sentirti sempre congruente fino in fondo (come persona, come donna, come figlia, come madre, come professionista,…)⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
…semplice?!
So bene che non lo è, ma il primo passo per superare questo momento di confusione e perdita di energia è fare i conti con il tuo senso di colpa che nasce dal conflitto tra l’idea di essere più fortunata di altr* e il bisogno di avere di più.
Dentro di te continui a ripeterti di avere tutto quello che è necessario: un lavoro, una famiglia, degli affetti, il cibo nel frigorifero e un tetto sopra la testa.
Eppure…non ti basta! E questo pensiero ti fa sentire talmente in colpa da far di tutto per cacciarlo via, vergognandoti, sentendoti un’ingrata e un’egoista.
Per cui ogni mattina ti vesti ed esci per andare al lavoro, cercando di indossare, insieme ai vestiti scelti al volo, il migliore dei tuoi sorrisi che però non ti riesce proprio come vorresti.
Lascia che ti dica una cosa: non c’e’ proprio nulla di cui tu debba vergognarti, perché esistono altre donne che si sentono proprio come te ed il motivo per cui avverti questo malessere è dato dagli stereotipi a cui siamo abituat* e che sono radicati in noi, secondo i quali possono esistere:
- donne per cui non può esistere felicità senza realizzazione personale;
- donne per cui non può esistere felicità senza spazio per gli affetti.
Quello che però quasi nessun* sembra accettare è che esistano anche donne per le quali non può esistere alcuna forma di vera felicità senza avere entrambe queste dimensioni nella propria vita.
È per questo che ti senti confusa: forse nessuno ti ha mai detto che desiderare entrambe le cose è un tuo diritto!!!
La confusione che provi – anche se non te ne rendi conto – è proprio dovuta al fatto che sei stanca di mettere tutte le tue energie su un unico fronte per compiacere chissà chi o che cosa, ma continui a vivere in questo limbo.
Se però hai finalmente capito di non voler più continuare a sentirti come una “mezza mela”, è venuto il momento di trovare il tuo modo per percepirti completa e centrata e di vivere la vita che tu desideri, proprio come la desideri.
3MesiXSvoltare
Ha già aiutato decine di donne a realizzare le proprie ambizioni. Se vuoi scoprire come, clicca il pulsante per saperne di più!
Come risolvere l’insoddisfazione cronica
Uno degli errori più grandi che fai per cercare di risolvere (senza successo) la tua insoddisfazione personale è quello di chiedere consigli a chi ti sta attorno.
Di fronte all’ipotesi di un drastico cambio di lavoro nei tuoi momenti di massima insoddisfazione professionale, ti sarà infatti capitato di affidarti alle persone a te vicine, a coloro che ami e stimi, chiedendo un supporto per uscire dal tuo stato confusionale. Questa tentata soluzione però non ha funzionato e non funzionerà nemmeno in futuro perché troverai pareri favorevoli o contrari al cambiamento secondo criteri puramente personali e soggettivi.
Se infatti non ti stai affidando ad un* professionista e non stai seguendo un percorso strutturato che ti possa aiutare a fare i tuoi ragionamenti interni in una maniera oggettiva e distaccata, stai continuando a chiedere pareri alle persone che, in qualche modo, sono legate a te e, di conseguenza, hanno interesse a spingerti o farti demordere dall’intraprendere una determinata strada.
Quando facciamo i conti con noi stesse, con i nostri desideri, conflitti, ambizioni, con le nostre paure e sfide, molto spesso l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno sono i “consigli” degli altri. Quando li riceviamo sentiamo aumentare la distanza tra noi e chi ci sta accanto, nel momento in cui avremmo invece “soltanto” bisogno di comprensione sincera e supporto.
Un’altra strategia fallimentare per affrontare questo tuo senso di insoddisfazione è quella di continuare a ripeterti di non riconoscerti più:
“…oddio, ma come posso capire come essere realizzata o soddisfatta, se non so nemmeno quali cose mi piace fare o che cosa mi entusiasma nella vita di ogni giorno!?”
Un consiglio che dò alle mie clienti del percorso 3MesixSvoltare e che ora suggerisco anche a te che ti trovi in questa sensazione di tilt totale, è quella di smettere subito di fare quello che hai fatto fino ad ora e iniziare a seguire un metodo specifico che ti permetta di fare chiarezza e di rimetterti in azione in modo strategico verso il risultato personale o professionale che desideri ottenere.
Infine, l’ultima tentata soluzione fallimentare che rivedo in diverse delle persone che mi contattano e che magari tu stessa hai provato ad utilizzare nel momento in cui ti sei sentita persa, è quella di buttarti in letture filosofiche o storie di altre.
Saggi, massime, aforismi possono aiutarti a raggiungere un discreto livello di consapevolezza, ma non ti aiutano in alcun modo a capire quale sia l’azione corretta da mettere in atto per superare la situazione di impasse.
Allo stesso modo le persone che mi raccontano di aver fatto dei percorsi di psicoterapia, di analisi su loro stesse, che hanno trovato utili per indagare il loro passato e risolvere i loro problemi invalidanti, si trovano quindi pronte per ricercare un nuovo supporto professionale che le aiuti a definire e mettere in pratica un piano di azioni efficace.
Per questo, alcune di loro trovano molto funzionale il mio programma 3MesixSvoltare.
Nel video che segue, troverai la testimonianza che Alessandra Capra ha condiviso sui suoi social dopo aver terminato il suo percorso di svolta con me. Alessandra è una psicopedagogista specializzata nelle relazioni di coppia che mi aveva contattata alla soglia dei suoi 50 anni, quando si sentiva in un momento di stallo ed insoddisfazione rispetto alle sue prospettive professionali.
Grazie al percorso insieme ha trovato nuove energie per tornare a credere in se stessa e
sviluppare il suo progetto professionale con una nuova prospettiva di lungo termine.
Alla base della sua nuova visione c’è la ritrovata capacità di mettere in equilibrio le varie sfumature dell’essere donna: compagna, figlia, madre, sorella, amica, professionista.
Dall’insoddisfazione alla realizzazione
In conclusione, quando sentiti affiorare questi momenti di profonda confusione e messa in discussione delle scelte fatte in tutti gli ambiti della tua vita, devi avere la forza di ascoltarli per capirne l’origine. Come ha fatto Valentina che da qualche mese sentiva le proprie energie a terra, al punto di alzarsi sempre in ritardo e di malavoglia, con la sensazione di insoddisfazione costante che riconduceva principalmente alla mancanza di prospettive per il suo futuro professionale.
Inoltre era solita ripetersi quelle terribili frasi tipiche di chi pensa che la sua vita stia volgendo al termine e che non ci sia più possibilità di esserne soddisfatti:
“Eh, ma a 30 anni, ormai! Come faccio a cambiare vita?!”
A trent’anni…
L’obiettivo del percorso che ha intrapreso con me era quindi quello di trasformare quel potenziale confuso che sentiva di avere in un progetto professionale motivante e sostenibile. In che modo? Iniziando a dare spazio ai propri talenti, alle proprie passioni e capacità, ma soprattutto…capendo che cosa farsene!
Già dopo il primo mese di lavoro insieme Valentina aveva già:
- ripreso a prendersi cura di sé
- ritrovato energie fisiche e mentali
- “attirato” ed acquistato la sua casa dei sogni
- individuato la sua self-direction ed il progetto professionale da costruire.
Nelle successive sessioni ci siamo quindi dedicate alla stesura di un piano d’azione solido per il suo progetto professionale ed al consolidamento della sua indipendenza come Donna, prima che come professionista.
Ora Valentina è tornata ad essere radiosa, e soprattutto ha smesso di credere che la sua vita fosse già interamente scritta, aprendosi alla possibilità di cambiarla per renderla davvero allineata alla donna che desidera diventare!
Nel video che segue trovi la sua video-testimonianza
Alza la testa per un attimo dai tuoi impegni quotidiani, dalla tua frenetica routine e guarda il tuo orizzonte:
- dove stai andando?
- dove vuoi arrivare?
- chi porterai nel tuo cammino?⠀⠀⠀
e, soprattutto, come vuoi sentirti mentre lo percorri?
È il momento di darti il permesso di desiderare di più, e di riuscire ad ottenerlo!
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VOGLIO CANDIDARMI ALLA CALL!