Come è possibile essere Donne oltre i luoghi comuni? Come agire ogni giorno senza inciampare negli stereotipi di genere?
In un mondo apparentemente emancipato come quello occidentale, dove ancora ai nostri giorni esistono preconcetti sulle donne, esclusioni, atteggiamenti di sopraffazione, qualcosa forse comincia a muoversi in maniera più decisa… Si stanno moltiplicando i progetti al femminile, i libri sulle donne, i movimenti di sensibilizzazione.
Stiamo forse assistendo al risveglio del potere femminile?
E come possiamo noi, in quanto donne, contribuire a creare una società sempre più equa ed inclusiva, che permetta di superare i luoghi comuni e gli stereotipi?
Sommario
- Donne al potere oltre i luoghi comuni: un miraggio?
- Come essere donne oltre i luoghi comuni e gli stereotipi: 1 – Celebrare quotidianamente l’8 marzo
- Come essere donne oltre i luoghi comuni e gli stereotipi: 2 – Parlare (e come), o non parlare, della violenza sulle donne
- Come essere donne oltre i luoghi comuni e gli stereotipi: 3 – Trovare il proprio modo unico di contribuire
Donne al potere oltre i luoghi comuni: un miraggio?
È tanto semplice constatare che, nella quotidianità, le differenze di genere rappresentano ostacoli reali nel percorso di crescita personale delle donne. La maternità, l’organizzazione della routine domestica, la cura dei familiari, sono attività culturalmente connotate in senso femminile, incombenze per cui spesso molte di noi sacrificano sé stesse e le proprie ambizioni.
Tra le prospettive più sacrificate ci sono certamente quelle legate al potere. Che sia inteso come la possibilità di ricoprire un incarico politico o di arrivare ai vertici di un’organizzazione, o altro.
È proprio pensando a questo conflitto interiore che molte di noi vivono che ho ideato 3MesiXSvoltare come una possibile soluzione per superare le dicotomie che tengono in scacco il genere femminile. Si tratta di un percorso che aiuta le donne a realizzarsi, mettendo in equilibrio ambizioni personali, professionali ed affettive. (Se vuoi saperne di più puoi consultare questa pagina).
Ma veniamo al tema del potere femminile: a quanto sia possibile immaginarlo, ma soprattutto agirlo nella nostra quotidianità.
Quattro anni fa ho avuto l’occasione di intervistare Aldo Cazzullo e di affrontare con lui il tema dell’evoluzione della figura femminile nella nostra società, in occasione dell’uscita del suo libro Le donne erediteranno la terra, che ti consiglio di inserire nella lista delle tue prossime letture.
Aldo è convinto che in un futuro non troppo lontano le attuali teenagers diventeranno vere donne al potere nel mondo. Certamente esistono anche oggi donne in posizioni di potere, ma i casi si contano ancora sulle dita di qualche mano e soprattutto il fatto che ancora si sottolinei la straordinarietà di questi esempi è indice di una conquista ancora incompleta.
(Puoi ascoltare l’intervista in formato audio cliccando sul player qui sotto!)
L’acquisizione del potere di cui parla Cazzullo non è una rottura o l’esito di uno scontro, ma un processo lento, che si svolgerà allo scopo di preservare la terra e di custodirla nel migliore dei modi, a vantaggio di tutta la collettività. Una visione di grande responsabilità e fiducia nei confronti del genere femminile.
In diversi passaggi del testo racconta storie di donne: donne che hanno sfidato i pregiudizi, che hanno determinato la storia, donne al potere, che hanno fatto scoperte, inventato medicine, esplorato lo spazio, donne che hanno saputo dire “NO” alle convenzioni e alle imposizioni sociali, che sono state capaci di superare gli stereotipi e andare oltre i luoghi comuni.
Qualcosa si muove quindi per il superamento delle discriminazioni di genere, eppure un divario ancora esiste ed è determinato da diversi fattori; se è vero che siamo costrette a subirne molti, di altri siamo invece responsabili in prima persona. In tal senso il più grande autogol che Cazzullo ci attribuisce è quello di essere vere esperte nel “darci da sole la zappa sui piedi!”.
Accettazione incondizionata delle imposizioni e trasmissione di una cultura maschilista fin dall’ambiente domestico: tanto per fare un esempio semplicissimo e molto pratico, ancora oggi molte madri pretendono dalle figlie femmine un aiuto in casa, mentre esonerano i maschi dal farlo.
Ci chiediamo ancora perché esiste il maschilismo? Perché la società – donne comprese – lo ha insegnato e tramandato e continua a farlo. Troppe donne, ad esempio, si permettono atteggiamenti di biasimo verso altre che hanno compiuto scelte di vita differenti dalle loro (quella di non essere madri, o di non essere perfette casalinghe o particolarmente femminili ed innamorate di moda e shopping,…).
Se vogliamo essere completamente realizzate come donne e realmente considerate all’interno della nostra società, femminilità e femminismo devono quindi essere equilibrati e allineati con i valori ed i bisogni più profondi di ciascuna, oltre i luoghi comuni.
Anche in questo senso la mia attività come coach specializzata sull’empowerment femminile vuole essere un contributo, non solo allo sviluppo personale di ogni donna, ma anche al cambiamento di alcune dinamiche sociali ancora “castranti” per il nostro genere.
Come essere donne oltre i luoghi comuni e gli stereotipi
Se mi segui da un po’ sai che il mio approccio è molto pratico, per cui – al di là delle prospettive sociali – mi sono chiesta come, concretamente, ciascuna di noi possa acquisire potere sulla propria condizione.
In che modo tu per prima puoi cominciare a farlo, senza aspettare che siano le dinamiche sociali di ampio respiro a cambiare qualcosa per te, in un domani troppo lontano? Come puoi riportare nelle tue mani il potere di impattare sulla tua vita, su quella delle tue figlie, amiche, conoscenti e di tante altre?
Comincia da alcune cose semplici e pratiche: di seguito trovi la mia proposta in 3 punti con cui dare il via alla tua sperimentazione.
3MesiXSvoltare
Ha già aiutato decine di donne a realizzare le proprie ambizioni. Se vuoi scoprire come, clicca il pulsante per saperne di più!
1. Celebrare quotidianamente l’8 marzo
Cosa accadrebbe, ad esempio, se ognuna di noi agisse ogni giorno con l’intenzione di celebrare con le proprie azioni concrete l’8 marzo?
Lascio che siano i risultati che le mie allieve stanno sperimentando nel Percorso a rispondere a questa domanda:
- M. sta trovando il suo modo speciale d’impattare su un contesto tradizionalmente maschilista come quello dell’agricoltura, per portare il suo contributo a dei progetti di sostenibilità ambientale.
- E. è uscita da una crisi personale importante e si sta impegnando per trasferire le sue nuove energie, facilitando il percorso di carriera di altre colleghe e diffondendo sui suoi profili social messaggi di emancipazione rivolti alle persone che la seguono.
- D. ha recentemente scoperto che il suo ruolo nell’ambito di un importante brand del lusso può svilupparsi in modi inaspettati e permetterle di agire come ambasciatrice su alcune problematiche sociali a cui è particolarmente sensibile.
- C. si sta dedicando alla cura di sé stessa e del proprio aspetto come atto d’amore che le rende giustizia e la aiuta a portare serenità alle persone che ama, e non più come una frivolezza per cui provare sensi di colpa.
Nell’intervista Cinzia racconta la forza di questo potere di azione ritrovato e dell’impatto positivo che può avere sui di noi e sui nostri cari.
Che cosa accadrebbe quindi se ciascuna di noi agisse ogni giorno come se fosse l’8 marzo?
- Che ogni donna sarebbe sempre più consapevole del suo valore e capace di comunicarlo agli altri.
- Che ogni donna potrebbe seguire un percorso professionale in linea con le proprie ambizioni, senza doverle sacrificare per le aspettative della sua famiglia.
- Che per ogni donna la bellezza e la cura di sé sarebbero aspetti di cui andare fiera, piuttosto che da camuffare per far emergere le proprie competenze o evitare commenti non desiderati o prevaricazioni.
Il risultato finale delle nostre acquisizioni sarebbe che anche gli altri (figli/e, mariti, compagni, genitori, colleghi/e, collaboratori,…) comincerebbero a prestare attenzione ai diritti delle donne, rispettando anzitutto i nostri.
Quindi pensa a come puoi contribuire:
Che cosa puoi FARE, oggi e ogni giorno per festeggiare le tue personali conquiste?
Che cosa puoi FARE, oggi e ogni giorno per fare in modo che le tue conquiste diventino esempi di successo e ispirazione anche per altre?
2. Parlare (e come) o non parlare, della violenza sulle donne
Tutti parlano di violenza sulle donne, e lo fanno soprattutto in occasione della giornata dedicata a sensibilizzare sul tema, il 25 novembre: mi sono chiesta perché non sentissi di dire la mia.
Dopo tutto sono una donna, lavoro in prevalenza con le donne, sono molto esposta sui social e questa giornata è dedicata a combattere una piaga molto dolorosa. Quindi…?
Mi è accaduto anche in occasione di altre “ricorrenze” o “giornate di…”: anche in quei casi mi sono chiesta come mai io non sentissi il desiderio di dare il mio contributo al tema. Mi sono quindi data qualche risposta, sbrigandomela prima con me stessa, a tu per tu. E a quel punto ciò che ne è emerso mi è sembrato qualcosa di senso per me, certo, ma di un senso che forse sarebbe stato utile condividere.
Ho sempre odiato le frasi fatte e le cose fatte per convenienza o per il politically correct. Per cui spesso, quando sento dall’esterno l’aspettativa che io faccia qualcosa, soltanto perché ad un livello superficiale di valutazione dovrei farlo, io lo evito deliberatamente. Ecco che sentire che qualcuno si aspetta che io scriva sui miei canali qualche slogan, soltanto perché legge nella mia mission che aiuto le donne o che lavoro in prevalenza con loro, semplicemente mi irrita.
Io aiuto ALCUNE donne, quelle che possono avere necessità del mio supporto in un momento preciso della loro vita e della loro evoluzione e non tutte le donne in tutte le loro necessità, e di certo NON mi occupo di aiutare le donne vittime di violenza a superare le tragedie che hanno vissuto: non ne ho le competenze e non è quello che mi risuona.
E se non sento per questo di essere una persona cattiva o insensibile, è anche vero che sento un forte senso di appartenenza al genere femminile. Ne amo le sfumature, le sfide, le difficoltà. E se ho scelto di fare questo lavoro è anche perché la missione che sento mi porta nella direzione delle pari opportunità e insieme nell’evidenziare ciò che in quanto donne portiamo come valore aggiunto al mondo.
Per cui, pur decisa a volermi “sfilare” dalle frasi scontate, pur consapevole delle mie peculiarità personali e professionali e della mia sensibilità, ho pensato che in effetti è proprio grazie a ciò che quotidianamente faccio che posso dare un contributo CONCRETO, SENTITO e COMPETENTE alla causa che i media ci ricordano con il 25 novembre.
Essere CONCRETA, VERA e COMPETENTE è ciò che mi permette di agire in serenità e in totale allineamento con me stessa.
Per cui ECCOMI! Ecco trovato il mio posto, il posto che la mia voce può avere in nella “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Se non fossi consapevole della potenza generativa o distruttiva delle parole, non potrei essere efficace nel mio lavoro, nell’aiutare le persone a cambiare.
- Ogni giorno parlo alle Donne dell’importanza di comunicare i propri bisogni.
- Ogni giorno racconto storie di Donne che sono riuscite a rimettersi al primo posto.
- Ogni giorno spingo con le mie parole le Donne a dire “basta” a ciò che non sopportano.
- Ogni giorno sprono le Donne ad essere autonome e indipendenti.
- Ogni giorno utilizzo le mie parole affinché possano essere per le Donne che mi leggono una leva per diventare sempre più consapevoli e forti.
Consapevolezza del proprio valore e forza per dare espressione al proprio essere sono i due strumenti che possono (almeno in parte) aiutare le Donne a PREVENIRE la possibilità di trovarsi in situazioni di pericolo e di violenza.
E così ora mi sento anche meno arrabbiata: perché in onore di tutte le Donne vittime di violenza, io ho trovato il mio posto e insieme il senso del mio agire. E sono certa che, al di là di ogni frase fatta, possa trovarlo anche tu.
Alessandra, che ha svolto il suo primo percorso con me nel 2018, ha ritrovato durante il lavoro insieme il suo senso e la sua missione, che ha poi saputo mettere in pratica gestendo le priorità in modo strategico. Da quel momento ha fatto ancora parecchia strada e il suo diario-blog da neo-mamma si è trasformato in un progetto politico che ora sta realizzando come Assessore alla famiglia!
3. Trovare il proprio modo unico per “contribuire”
Veniamo quindi alla conclusione di questo post di riflessione ed ispirazione: trovo che il più potente modo per agire in maniera coerente oltre i luoghi comuni sia per ciascuna di noi quello di trovare il proprio senso e modo di contribuire al mondo. Infatti, nonostante tu ti stia arrovellando per incastrare i tuoi impegni ed accontentare tutti (meno che te) ti SENTIRAI VERAMENTE UTILE solo quando riuscirai a scoprire la tua missione.
Magari questa necessità l’hai anche già sperimentata: molte di noi sentono la necessità di essere utili agli altri. Per alcuni versi è una cosa un po’ atavica, alcuni si spingono persino a dire che questa attitudine caratterizza “per natura”, per indole, il genere femminile.
Il punto però è che – nonostante riempiano la loro agenda ogni giorno di cose da fare per gli altri, dimenticando spesso quelle per sé – in molti casi le donne che seguo nel Percorso 3MesiXSvoltare arrivano da me frustrate ed insoddisfatte perché sembra che
– i loro sforzi non siano mai riconosciuti,
– le energie spese per tenere le cose sotto controllo non siano apprezzate
– i “salti mortali” fatti per essere presenti con i propri cari siano vani, dal momento che vengono sottolineate sempre e solo le mancanze o i momenti di assenza.
La cosa che faccio con loro è METTERE ORDINE.
In questo caso non tanto – non solo – nell’agenda delle priorità, ma nella scala dei VALORI.
E le aiuto a riflettere sul CONTRIBUTO che vorrebbero dare per fare la DIFFERENZA IN QUESTO MONDO.
In un percorso di group coaching che ho svolto qualche anno fa con il team femminile di un’azienda, questo tema è emerso al momento della compilazione dell’esercizio della “Ruota della Vita”, in cui la fetta del “contribuire” figura tra le altre.
Una delle partecipanti si è resa conto che non aveva mai pensato di dare spazio a questo aspetto nella propria quotidianità, ma che avrebbe invece desiderato farlo. È stata una presa di consapevolezza istantanea, ottenuta grazie alla potenza dell’immagine.
All’incontro successivo mi ha mostrato orgogliosa una borraccia, dicendo che la sua consapevolezza sul desiderio di fare di più per avere un mondo pulito e contribuire all’equilibrio ambientale aveva cominciato finalmente a manifestarsi nella sua quotidianità e tradursi in azioni concrete.
…Come vedi questi sono piccoli sintomi di svolte potenti.
E tu?…Quale contributo vuoi dare al mondo?
Ci sono persone per cui questa domanda può sembrare assurda. Persone che vivono la propria vita “alla giornata” e in apparenza con “più superficialità”, magari ignorando (per volontà o per fattori contingenti) le riflessioni sul senso della vita o i “massimi sistemi”…
Quando lavoro in aula però ho modo di incontrare l’Umanità in tutte le sue meravigliose sfaccettature. E nel repertorio delle persone con cui ho incrociato per qualche istante il mio destino, mi è capitato più volte di incontrarne diverse del tipo che stavo descrivendo poco fa.
Beh, l’esperienza mi ha insegnato che anche le persone per cui quella domanda può a primo acchito sembrare assurda, in realtà ne sono colpite quanto le altre.
Ciascun essere umano ha la necessità di DARSI UN SENSO PROFONDO ed ELEVATO allo stesso tempo.
…È per questo che quando seguo le donne nel mio percorso e manifestano frustrazione per ciò che accade nella loro quotidianità, le invito e supporto ad alzare la testa, a trovare il proprio orizzonte più grande, grazie al quale tutto assume un diverso senso e anche la capacità di lasciar andare e di valutare diversamente le cose diventa finalmente disponibile.
E tu, a cosa vuoi contribuire? Qual è quella SVOLTA della tua vita che potrebbe renderti davvero una Donna oltre i luoghi comuni?


È il momento di darti il permesso di desiderare di più, e di riuscire ad ottenerlo!
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