Come smettere di procrastinare lavorando sui propri obiettivi

Quante volte ti sei definita una “procrastinatrice seriale” perchè sei solita posticipare gli impegni prefissati?

Se però guardassi con attenzione la tua agenda ti renderesti conto che tendi a rimandare solo alcune attività. Eppure spesso provi la sensazione di non aver concluso nulla nonostante le tue giornate siano piene di impegni.

Questo accade perché dietro la procrastinazione si nasconde qualcosa di più profondo di una semplice mancanza di organizzazione.

In questo articolo ti svelerò il lato oscuro della procrastinazione e ti fornirò alcune indicazioni per trovare la strategia più adatta a te: finalmente la smetterai di sentirti inconcludente imparando ad essere sempre più auto-efficace.


SOMMARIO


Sei proprio sicura di essere una procrastinatrice?

Clarissa, quando ha chiesto il mio aiuto, si trovava in un momento di grande stress ed insoddisfazione: si definiva una “procrastinatrice d’eccellenza”:

“Oggi niente palestra, ci andrò domani!”

“Farò giovedì la relazione per il mio cliente, anche se l’avevo messa in calendario per oggi”.

Anche chi le stava attorno tendeva a confermare questa scomoda etichetta vedendola frequentemente rinviare le attività che aveva in programma.

Procrastinare significa infatti posticipare allo scopo di guadagnare tempo o, addirittura, con l’intenzione di non fare quello che ci si è prefissate.

Clarissa si è presentata alla call conoscitiva del percorso 3MesixSvoltare convinta che la procrastinazione fosse proprio una sua caratteristica e un suo punto di debolezza, ma già dalle prime sessioni ha capito quanto, in realtà, dietro la sua tendenza a posticipare gli impegni ci fosse la mancanza di obiettivi chiari

Grazie ad attività pratiche mirate e finalizzate a risolvere questa sua difficoltà, si è infatti accorta che tendeva a rimandare solo le incombenze finalizzate ad obiettivi non rilevanti per lei.

Clarissa grazie al lavoro insieme è riuscita così:

  • a conoscersi e ad amarsi come mai prima;
  • a lasciar andare i modelli irraggiungibili che non le corrispondevano e che la bombardavano ogni giorno da instagram;
  • a trovare le strategie per gestire al meglio le proprie emozioni ed arginare lo stress, vivendo con maggior serenità la sua routine di lavoro;
  • a scoprire il piacere di stare con * altr*;
  • a trovare il modo di portare il suo Valore al mondo dedicandosi al volontariato;
  • a fare il suo grande passo verso l’indipendenza, spostandosi in una casa tutta per sé.

Ma la sua più grande rivelazione, che ti racconterà lei stessa nella video-intervista che segue, è stata proprio capire di non essere affatto una procrastinatrice,  ma una persona energica e capace di agire con efficacia, se messa di fronte ad obiettivi stimolanti, che sente realmente suoi.

In ogni caso, anche se hai obiettivi chiari e stimolanti, sia che tu sia una lavoratrice dipendente come Clarissa, oppure una libera professionista come me, ti sarà capitato qualche volta di arrivare a fine giornata pensando di averla completamente sprecata.

Quando ti succede di provare questa sensazione di non aver portato a termine niente, prima di farti travolgere da uno stato emotivo negativo, corri subito ai ripari con una verifica mirata, che ti permetterà di avere una visione più chiara di quello che effettivamente stai facendo. 

Chiediti:

Quali sono le cose che in questa settimana avevo in programma e quali sono riuscita a concludere?

Ti sembrerà una domanda banale ma, quando la pongo alle donne che si rivolgono a me in momenti di confusione e stanchezza, capita che siano talmente travolte dallo sconforto da non riuscire a rispondere.

Essere in grado di rilevare in maniera oggettiva quanto realizzi ogni giorno, ti permetterà di valutare lucidamente se, ad esempio, stai facendo delle azioni inutili o se stai concentrando le tue energie su qualcosa che ti sembra importante al momento ma che, sul lungo periodo, non ti porterà i risultati sperati.

Grazie a questo approccio Clarissa è riuscita infatti a togliersi l’etichetta di “procrastinatrice d’eccellenza”, e anche tu, facendo un’analisi di quali sono le attività che più spesso rimandi, riuscirai ad avere uno sguardo più obiettivo della tua situazione. 

In questi momenti di poca lucidità ti consiglio quindi di prenderti tutto il tempo necessario per rispondere a questa domanda, scrivendo su un foglio tutte le attività che avevi in programma, andando via via a smarcare quelle concluse e lasciando in evidenza quelle che non hai portato a termine. 

L’evidenza del risultato ti permetterà di analizzarti nel profondo per capire perché siano proprio quelle le attività che posticipi o non concludi. Vederle lì, scritte nero su bianco, ti aiuterà a fare chiarezza e a riprenderti la possibilita di decidere quali azioni intraprendere per uscire dalla confusione e dal senso di inconcludenza che ti sfianca alla fine di ogni giornata. 

Non sempre però è semplice trovare la strategia efficace da sole; per questo le donne che hanno svoltato con il mio aiuto hanno avuto il vantaggio di farsi accompagnare da una professionista che le aiutasse a: 

  • delineare quale fosse  l’obiettivo nascosto dietro il loro stato di confusione;
  • avere un punto di vista esterno;
  • avere un supporto che le spronasse a trovare la motivazione quotidiana per affrontare le proprie sfide;
  • essere accompagnate da qualcun* che ricordasse loro quanto, a volte, le percezioni possano essere sbagliate e lontane dalla realtà.

3MesiXSvoltare

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Procrastinazione e sensazione di essere inconcludente

Sai cosa avevo scritto sul mio foglio delle attività svolte l’ultimo giorno in cui ricordo di aver provato provato quella fastidiosa sensazione di inconcludenza?

  • progettazione di un corso di formazione aziendale 
  • organizzazione 3 sessioni di coaching
  • 2 colloqui individuali 
  • editing di 1 video 

…non proprio attività da poco! Eppure non mi sentivo efficace, la mia testa continuava ad andare sulle cose non evase della check list mensile ed io mi sentivo stanchissima e frustrata.

Infatti, scrivere una check list e spuntarla a fine giornata, spesso non basta ad uscire dal loop della percezione negativa:

“Ho fatto tremila cose, perché allora mi sento sempre così inconcludente e insoddisfatta?”

Per capire il circolo vizioso alla base di questa sensazione bisogna smascherare quello che ho definito l’”inganno del fare”: confondere cioè il “Fare” con l’efficacia strategica.

Se sei un’iperattiva come me, hai più possibilità di correre il rischio di cadere nel tranello di fare tremila cose!

La verità, anche per noi come per tutte le altre persone è che riusciamo a sentirci veramente soddisfatte di noi stesse non tanto per la quantità delle cose che facciamo, ma per la qualità e per il fatto che tra queste ci siano o non ci siano cose che riteniamo di vero valore per noi.

É per questo che spesso ti senti frustrata nonostante il fatto che tu sia sempre a correre dietro a tremila cose per arrivare dappertutto: lo sei proprio in ragione del fatto che non distribuisci il tuo tempo e le tue energie in base alle cose che contano DAVVERO per te.

Molte delle donne che mi contattano, alla call conoscitiva di inizio percorso lamentano di trovarsi in uno stato di confusione mentale che porta loro anche ad una confusione organizzativa. Manager che, ad un certo punto, dopo essere state abilissime ad incastrare gli impegni in agenda, si ritrovano ad avere la percezione di non riuscire più a concretizzare nulla. 

Ad esempio S. che, durante il suo percorso 3MesixSvoltare un giorno mi ha chiesto:

“Come mai, nonostante tutto ciò che faccio, non provo soddisfazione, quell’adrenalina che mi sarei aspettata? Perché mi sembra di non aver concretizzato nulla?”

Se anche tu in questo momento ti trovi in questa sorta di paradosso chiediti: 

Cosa significa per te fare?

Con quale intenzione scegli di svolgere un’azione piuttosto che un’altra?

Rispondendo a queste due semplici domande S. ha capito che, in realtà, non era tanto il fare in sé ciò che le dava soddisfazione, ma il fare in maniera strategica, che è diverso da persona a persona.

Per qualcuna può consistere in una trasformazione lavorativa, per altre in un miglioramento nella propria relazione affettiva oppure ancora nella trasformazione di una passione in qualcosa di più concreto.

Per tutte però il fare in maniera strategica consente di alzare l’asticella, intraprendere una sfida che è quella che produce l’adrenalina che fa oltrepassare il senso di inconcludenza. 

Partendo dall’analisi di quali sono quelle poche cose veramente chiave per te, sarà più facile smettere di  procrastinare perché si tratterà di attività per te appaganti e fonte di grande soddisfazione.  

Come è stato per Letizia, una libera professionista che mi ha contattata in un momento di forte confusione perché, nonostante il fatto che lavorasse 15 ore al giorno, si sentiva inconcludente. 

I suoi ritmi di lavoro erano diventati insostenibili, c’erano giorni in cui non sapeva neppure da dove cominciare per mettere ordine nella sua agenda e nelle sue attività.

Grazie al percorso 3MesixSvoltare Letizia ha:

  • imparato a dire NO alle collaborazioni meno qualificanti e a definire le priorità in congruenza con i propri bisogni, ritrovando focus e nuove energie; 
  • riscoperto la sua identità professionale dimenticata, imparando a proporsi in modo convincente ed ottenendo un nuovo contratto di collaborazione con una casa farmaceutica internazionale;
  • chiuso una relazione insoddisfacente per accoglierne una sana ed appagante.

4 strategie anti-procrastinazione

Se sei arrivata fin qui, ti sarai resa conto che nessuna di noi, per indole, è una vera procrastinatrice ma che, grazie ad un lavoro mirato sui propri obiettivi e sulle proprie priorità è possibile finalmente ottenere soddisfazioni e nuove energie dalle attività quotidiane.

Ricapitoliamo quindi cosa fare, in pratica, per smettere definitivamente di procrastinare:

  1. NON FARE LE COSE A CASO

Il contrario di fare le cose a caso è fare le cose strategiche, con ordine: questo comprende sia l’agire in spazi fisici ordinati, sia una pianificazione delle attività lavorative e non.

M. quando si è iscritta al percorso 3MesixSvoltare sentiva un bisogno forte di ordine e strategia: aveva ideato un progetto, lo aveva condiviso con entusiasmo, aveva mosso i primi passi ma, dopo poco… stava per mollare.

Perché? 

Perché era partita con l’azione senza avere una strategia ben chiara e definita: prima di agire avrebbe dovuto chiarire chi desiderava essere, mentre quando ci siamo conosciute ricomporre i tasselli del proprio puzzle di vita le sembrava un rompicapo impossibile da risolvere. 

Ma, quando ha capito l’importanza di smettere di “fare le cose a caso”, abbiamo iniziato a strutturare insieme la sua personale strategia ed i passi concreti che avrebbe dovuto seguire per evitare di cullarsi nella procrastinazione quando l’avrebbe nuovamente assalita nei momenti di down. 

  1. NASCONDERTI DIETRO L’ALIBI DEL NON HO TEMPO

Le donne che sono solite agire “a casaccio” spesso hanno anche la sensazione di non avere mai tempo: si sentono in un frullatore, incapaci di gestire le urgenze e, di conseguenza impossibilitate ad avere tempo per loro stesse.

Anche tu provi questa percezione?

Ora ti lancio una provocazione:

Sei veramente sicura che il tuo problema sia non avere tempo per te?

Oppure quello che sei solita fare è riempire la tua settimana di lavoro perché quando ti trovi ad avere del tempo libero non sai come metterlo a frutto?

Tranquilla, ci sono passata anch’io, per cui non sto puntando solo il dito fuori ma anzitutto l’ho fatto con me, e mettermi spalle al muro nel prendere atto di questa situazione ha funzionato.

Anche per me “non avere tempo oltre al lavoro” è stata una scusa comoda e socialmente accettabile per sfuggire dal confronto con me stessa.

Allontanare il più possibile quel “tempo vuoto improduttivo” ti salvaguarda dal guardarti dentro sul serio. Rifletti su questo punto: che cosa si nasconde dietro la tua necessità di riempire ogni istante delle tue giornate?

É quello che ho chiesto a L., una mia cliente che lamentava la mancanza di tempo: prima di arrivare ad un lavoro sull’organizzazione dell’agenda siamo infatti partite con un’attività di analisi più profonda. 

Ed è quello che consiglio di fare a te se tendi a nasconderti dietro l’alibi del “non ho tempo”:

  1. visualizza, immagina, elenca, situazioni ed esperienze che ti fanno stare bene, magari facendo appello a momenti in cui ti sei sentita bene;
  2. prendi coscienza del fatto che ci sono cose che ti fanno stare bene o, se non te ne vengono in mente, prendi atto del fatto che hai assolutamente BISOGNO di fare esperienza per capire che cosa ti faccia sentire leggera e a tuo agio;
  3. datti la possibilità di metterti in stand by o imponiti un tempo massimo per uscire dal lavoro.

3. NON POSTICIPARE LE DECISIONI

Procrastinare non consiste solo nel posticipare azioni, ma spesso coinvolge anche la sfera delle decisioni. Se tendi ad analizzare tutto ciò che ti accade nei minimi particolari, finisci quasi sempre per trovare vantaggi e svantaggi in ogni situazione; questo però crea in te un blocco decisionale. 

Per evitare di procrastinare anche le scelte immaginati di avere due scatole: una dove inserire le cose buone per te e una per quelle cattive.

Di fronte alla marea di scelte quotidiane da prendere chiediti dove vuoi inserirle: nella scatola di ciò che è piacevole fare oppure in quella tossica, succhia-energia?

Sarà così più semplice capire da che parte iniziare!

4. PIÙ TEMPO HAI PIÙ NE UTILIZZERAI

Se hai frequentato l’università, ti ricorderai quanto era facile confondere la procrastinazione con la mancanza di concentrazione. Quando avevi intere giornate libere per dedicarti allo studio, anche 8-9 ore, ti sarà capitato di finire per studiare ben poco. A ridosso dell’esame questo però non capitava molto spesso, vero? Magicamente la concentrazione sembrava tornare e riuscivi a studiare anche 10-12 ore di fila.

Con questo esempio è facile capire che non si trattava di procrastinazione o mancanza di concentrazione ma di una questione molto più semplice: quando hai tanto tempo ne perdi tanto e quando ne hai poco sai concentrarti.

Come applicare questa esperienza alle attività quotidiane quindi?

  1. stabilisci ogni giorno solo un numero prefissato di ore da dedicare a studio/lavoro/altre attività;
  2. suddividi questo tempo in blocchi fissi da 45-60 minuti, tutti i giorni alla stessa ora;
  3. allontana da te qualsiasi distrazione (cibo, cellulare, notifiche…).

Una volta scaduto il tempo, non dovrai più fare questa attività per nessun motivo al mondo fino al giorno successivo, ma dovrai dedicarti solo a ciò che ti fa piacere fare (una passeggiata, vedere delle amiche, fare un riposino,…).

Importi dei limiti aiuta a far emergere il lato migliore di te: meno tempo avrai a disposizione, meno procrastinerai!

E adesso, che fai? Ti metti finalmente in azione per riportare in traiettoria la tua vita? Hai deciso di candidarti al mio Percorso per andare più spedita verso la meta?

Tra te e il tuo empowerment c’è solo una call di distanza!

CANDIDATI QUI aL percorso 3MesixSvoltare
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