Come diventare imprenditrice dopo anni passati in azienda? È la domanda che sempre più di frequente mi rivolgono le professioniste intenzionate a cambiare vita, per realizzare un progetto professionale appassionante, che possa farle sentire realmente appagate, allineate con i loro valori, e capace di restituire senso a una vita che sentono arida e insoddisfacente. Si tratta principalmente di donne sui 45/50 anni: una soglia che sempre più corrisponde a un portale di accesso per una nuova vita, ma non mancano anche giovani ed intraprendenti professioniste attorno ai 30/35, spesso multipotenziali, che faticano a stare nelle logiche aziendali e che – pur avendo maturato un’esperienza invidiabile come project mmananager, business developer o tecniche specializzate – desiderano altro dalla propria vita, e specialmente umanità, libertà ed equilibrio.
Perciò, se anche tu senti che la tua insoddisfazione professionale non si placa nell’ormai nutrito “coro delle lamentele” e sei spinta dal sano desiderio di realizzare un progetto imprenditoriale che sia bello e di valore per te e per gli altri, allora ti consiglio di leggere questo articolo tutto d’un fiato!
SOMMARIO
- Perché e come diventare imprenditrice da zero lasciando un lavoro da dipendente
- 5 cose che le aspiranti freelance hanno bisogno di sapere prima di compiere “il passo”
- Da professionista a imprenditrice: la mia esperienza in progress
Perché e come diventare imprenditrice da zero lasciando un lavoro da dipendente
I motivi che spingono molte donne oggi a lasciare le aziende, talvolta anche senza aver definito un nuovo progetto professionale, sono diversi:
- la necessità di bilanciare il lavoro fuori casa con quello di cura non retribuito che pesa sulle loro spalle;
- il disallineamento valoriale con certi ambienti di lavoro super competitivi ed estremamente tossici, in cui il loro talento viene spremuto invece che valorizzato;
- la voglia di esprimersi appieno, soprattutto se sono multipotenziali e non compensano con attività extralavorative la loro attitudine a spostarsi da un tema all’altro e a navigare tra varie passioni ed interessi, cosa che non sempre è ben vista nelle organizzazioni in cui un’impostazione “vecchio stampo” tende a prediligere percorsi lineari e mansioni “verticali”
- …potrei continuare.
Per questi motivi molte manager all’apice della loro carriera o figlie di titolari di PMI che faticano ad organizzare strategicamente il passaggio generazionale dando spazio alle giovani leve (soprattutto se donne), cominciano a pensare di incanalare le loro capacità ed esperienze in un progetto personale, e cominciano ad informarsi su come diventare imprenditrice, magari passando per la fase intermedia del lavoro in libera professione.
Realizzare un progetto di successo infatti non è qualcosa che si può lasciare al caso, e nemmeno immaginare di realizzare sull’onda delle emozioni di un momento: quando lavoro con queste meravigliose donne in fase di rinascita, insieme mettiamo le basi personali e professionali necessarie a concretizzare il loro progetto di vita, affinché sia all’altezza dei loro sogni ma allo stesso tempo verosimile e sostenibile. Non è raro che le donne che mi chiedono aiuto abbiano uno spiccato interesse per le discipline umanistiche: molte di loro vogliono diventare scrittrici o dare un esito professionale alle loro abilità artistiche, altre desiderano realizzare progetti di impatto sociale o candidarsi in politica per impattare sui temi che sono loro cari come la famiglia e l’ambiente. Altre ancora desiderano contribuire, con le loro competenze tecniche, manageriali o finanziarie sul mondo delle donne, mettendosi al servizio di altre colleghe o creando gruppi di supporto…C’è persino chi desidera lasciare l’alta consulenza organizzativa per condurre una malga in montagna!
Insomma: le idee non mancano quando cominciano a darsi il permesso di sognare in grande!
Quando lavoriamo insieme nella prima fase del Percorso molte di loro sono elettrizzate all’idea di illustrare la loro vita ideale con una mappa grafica!
Altre ne sono invece terrorizzate peché temono che lasciarsi andare a questa attività possa confondere ancora di più le loro idee già molto variegate.
Inoltre spesso la paura di fallire e il relativo giudizio delle persone che hanno attorno offusca la loro lucidità e le porta a vivere up e down emotivi: un giorno si svegliano pensando “ok, posso fare tutto ciò che voglio!” e quello successivo non fanno altro che rimuginare sul fatto che lasciare il loro attuale lavoro sia davvero la cosa giusta da fare!
Per questo le rassicuro e ricordo loro che un buon motto da tener presente è
SOGNA IN GRANDE e AGISCI IN PICCOLO!
È proprio così che i più grandi imprenditori hanno realizzato i loro progetti di successo partendo da zero.
Del resto, come ho già ampiamente raccontato in un articolo di qualche tempo fa, la libera professione e l’imprenditoria non fanno per tutte.
…E non è detto che sia sempre necessario scegliere!
Molte delle donne con cui lavoro prediligono mantenere, nonostante la loro multipotenzialità un modello “ibrido” in cui un lavoro principale mediamente soddisfacente garantisce loro la sicurezza economica di base e anche la flessibilità necessaria per dedicare altri momenti della propria vita ad attività collaterali che appaghino il bisogno di varietà e di senso.
È il caso ad esempio di Alessandra, irrimediabile multipotenziale, che lavora come responsabile comunicazione a Milano in una importante associazione di categoria, senza per questo privarsi della possibilità di gestire un blog, scrivere libri, ricoprire incarichi istituzionali e seguire i suoi figli nella loro crescita!
Qui trovi le video testimonianze del suo Primo percorso e del secondo percorso con me.
5 cose che le aspiranti freelance hanno bisogno di sapere prima di compiere “il passo”
Nel 2021, quando mi ha contattata, Chiara aveva appena perso il lavoro per via della pandemia ed aveva avviato le sue prime attività in libera professione per darsi una sostenibilità economica. Ma non sapeva dove stesse andando, non aveva un progetto e non aveva idea di come costruirsi una professione indipendente.
Si sentiva persa e combattuta per aver deciso di uscire dall’azienda di famiglia alla ricerca della sua strada. Qualcosa dentro di lei però le diceva che forse non aveva sbagliato del tutto e che quel momento avrebbe potuto trasformarsi in un’occasione per dare spazio finalmente alle sue passioni e diventare una professionista di successo.
Nella video intervista di seguito scoprirai come si è trasformata da multipotenziale confusa a professionista autorevole e centrata, decisa a fare della formazione l’attività con cui dare senso, sostenbilità e varietà alla sua vita e portare nel mondo aziendale la sua attenzione alla disabilità, specializzandosi sulla Diversity & Inclusion.
Chiara racconta il suo percorso di evoluzione iniziato nel 2021 con 3MesiXSvoltare e proseguito nel 2023 con il Mastermind, il percorso avanzato per professioniste ed aspiranti imprenditrici che vogliono realizzarsi con equilibrio, portando il loro valore nel mondo.
3MesiXSvoltare
Ha già aiutato decine di donne a realizzare le proprie ambizioni. Se vuoi scoprire come, clicca il pulsante per saperne di più!
Ecco in breve 5 cose essenziali che ti serve sapere per poter diventare una professionista che funziona prima, e un’imprenditrice di successo poi.
- Nessuno a parte te può sapere veramente dove vuoi arrivare, per cui abbi fiducia nelle tue intuizioni quando devi definire la tua visione per il futuro e il tuo sogno imprenditoriale più grande.
- Quello che si vede sui social è solo la polvere, della crosta, della superficie!!! Diventare imprenditrice richiede anzitutto un enorme lavoro su te stessa come persona prima, come professionista poi e in seguito un grande allenamento alla leadership e alla gestione manageriale, indipendentemente dal tipo di attività che svolgerai. Se ti manca uno di questi pezzi il tuo progetto non è una nave ma uno scolapasta, che perde acqua e non può stare a galla!
- Chiedere aiuto non è solo sano, ma anche necessario: pensare di realizzare tutto DA SOLA è semplicemente una follia che ti esaurisce e non ti porta da nessuna parte. Un famoso proverbio africano dice
“per crescere un bambino ci vuole un villaggio”
Beh, la stessa cosa vale per crescere come donna, professionista e imprenditrice.
Qualche tempo fa, parlando con una delle mie meravigliose clienti, ridevamo del fatto che a volte i nostri compagni ci guardino straniti perché abbiamo bisogno di un team di supporto per condurre la nostra vita: coach, psicologa, fisioterapista, personal trainer, nutrizionista, consulente finanziario, consulente del sonno o di allattamento, e chi più ne ha più ne metta!
Per quanto la possibilità di farsi aiutare sia un privilegio che non tutte possono avere è importante, a qualsiasi livello di possibilità tu sia, DATTI IL PERMESSO di CHIEDERE AIUTO.
Ci sono le consulenze ed i percorsi a pagamento, ma puoi iniziare anche autonomamente a scegliere chi avere nella tua vita e tessere un network di altre donne come te, che possono esserti di supporto, comprendere le tue paure e sostenere i tuoi sogni.
- Crea il tuo network
È proprio per rispondere a questo bisogno che ho lanciato il Mastermind, nel quale oltre alle sessioni individuali con me, le mie meravigliose clienti si incontrano una volta al mese per uno scambio alla pari. Questo percorso si sta ora evolvendo in una community esclusiva di donne super sintonizzate che desiderano condividere, supportarsi e magari collaborare ai propri progetti lavoro.
- E per finire… Metti alla porta i piagnistei!
Smettila di nasconderti dietro alla sindrome dell’impostore che procede a braccetto con il perfezionismo: non sei la sola al mondo a sentirti inadatta, TUTTE viviamo questa brutta sensazione in alcuni momenti (eh, sì, anche io e anche le guru più guru del mondo!). Quindi lamentarti perché non ti senti mai abbastanza non ti aiuterà a sentirti all’altezza delle situazioni e delle occasioni che si presentano, AGIRE nella direzione che avrai stabilito lo farà molto di più!
Di seguito trovi il racconto di come Francesca abbia lavorato con il mio aiuto su questi “draghi” riuscendo finalmente a dichiarare al mondo il suo progetto creativo e a prendere l’impegno con se stessa (grazie anche alle colleghe del Mastermind) di concretizzarlo passo passo nei prossimi 3 anni.
Da professionista a imprenditrice: la mia esperienza in progress
Mentre scrivo questo articolo sono passati esattamente 4 anni dal momento in cui ho concluso il mio ultimo mandato come responsabile di sede presso un centro di formazione professionale per intraprendere la mia strada da freelance.
Il mio obiettivo iniziale era riuscire a mantenere lo stesso tenore di vita come formatrice e coach indipendente rispetto a quello che avevo come lavoratrice dipendente.
Ben presto però le cose hanno cominciato a funzionare alla grande e dopo un anno e mezzo ho cominciato a chiedermi come diventare imprenditrice per portare il mio progetto di empowerment femminile ad un nuovo livello: dopo tanti anni come project manager e diverse attività di team building rivolte alle mie aziende clienti, cominciavo a sognare un team mio con cui impattare sul mondo delle donne in modo ancora più capillare rispetto a quanto non avrei potuto fare da sola.
E così ho lavorato su me stessa per prepararmi a questo nuovo livello di evoluzione professionale e personale, facendomi seguire da consulenti di comunicazione, legali, commercialisti, business coach e cominciando a frequentare gruppi di collegh* che si trovavano in una situazione simile alla mia con cui poter scambiare idee, dare e ricevere supporto.
Non ti nego che nei mesi successivi a quella nuova visione, la sfida è stata davvero tosta, e a volte lo è ancora!
A destabilizzarmi ciclicamente non erano (sono) tanto agli aspetti pratici di gestione dell’attività, sui quali mi sento fortissima, ma far fronte agli alti e bassi emotivi che il diventare imprenditrice comporta, e darmi il permesso di essere – oltre che una coach e una consulente aziendale – prima di tutto un’umana con tutte le sue fragilità e paure.
Diventare imprenditrice è un continuo confronto con la capacità di ottenere risultati e di mantenerli nel tempo. Questo impatta con la percezione del nostro valore, che spesso mettiamo in relazione allo sguardo esterno.
Non è raro, per una donna che abbia ad esempio deciso di lasciare una”strada sicura” come quella del lavoro da dipendente per lanciare un progetto personale, sentirsi in dovere di essere sempre al top e di rassicurare i propri familiari del fatto che tutto procede secondo le aspettative e che non ci siano momenti no.
C’è sempre la tendenza a voler evitare di sentirsi dire “hai voluto la bicicletta? Beh, adesso pedala!”
…perché, come forse sai, l’ambizione professionale è qualcosa che la nostra società consente solo ad alcune di noi, e comunque sempre come se fosse un capriccio per chi ha le spalle coperte per via del proprio compagno, della famiglia d’origine o di qualche presunta eredità.
Se ti trovi dunque in questa fase, o immagini anche tu un giorno di far evolvere la tua attività da freelance in un’impresa, questi sono più o meno i passi pratici che dovrai affrontare:
- Definisci un business plan, eventualmente con l’aiuto di un consulente.
- Rivedi il tuo impianto organizzativo annotando micro e macro attività che svolgi per il tuo lavoro da freelance e individua quelle che puoi cominciare a delegare, partendo prima dalle funzioni più operative per arrivare gradualmente anche a quelle strategiche.
- Inizia a selezionare 1 o 2 persone che possono dedicarsi ai task individuati come delegabili.
- Insieme alle tue nuove risorse metti a punto delle procedure operative scritte che le aiutino ad eseguire i task assegnati nelle modalità che avrete definito e standardizzato. (Questo è il lavoro che faccio in alcune delle aziende che seguo nello sviluppo organizzativo)
- Tieni costantemente monitorata la situazione economico-finanziaria della tua attività: è fondamentale per mantenere i costi sotto controllo e compiere scelte strategiche rispetto agli investimenti (corsi di formazione, acquisiti di macchinari, inserimento di nuove risorse,…) Questo è un aspetto tanto fondamentale quanto sottovalutato anche se sei una libera professionista e non ancora un’imprenditrice: purtroppo mi accorgo che molte freelance che mi chiedono aiuto per organizzare e rendere più efficace la loro attività trascurano totalmente questo aspetto, poiché non sono mai state abituate a monitorare il loro budget, nemmeno a livello personale o familiare. Dovresti subito rimediare e mappare la tua situazione: se sei in procinto di diventare imprenditrice questa NON è una cosa che puoi continuare a trascurare.
- Migliora continuamente i tuoi servizi o prodotti e monitorali periodicamente per valutare se apportare delle modifiche in base ai risultati ottenuti. Io ad esempio ho continuamente migliorato il mio programma e da marzo 2023 ho lanciato la nuova versione con l’area privata di supporto. Le mie clienti ne sono entusiaste perché stanno ottenendo risultati ancora più importanti e stabili in meno tempo.
- Periodicamente (ogni trimestre almeno, ma se l’attività non è prettamente intellettuale ed è molto strutturata può essere necessario farlo anche più frequentemente) prenditi il tempo per monitorare l’andamento di tutto il sistema e dei flussi di lavoro tra te e le tue collaboratrici o consulenti.
- Non dimenticare di riconnetterti sempre ai tuoi valori e alla tua Missione, che è il miglior carburante nei momenti in cui le cose non stanno andando esattamente come vorresti e hai bisogno di ritrovare la motivazione.
Questi sono gli step che mi hanno portata a compiere l’emozionante quanto sfidante passaggio da “professionista che funziona” a imprenditrice, lo stesso che ha vissuto in questi due anni e mezzo Alessandra Capra, che si è rivolta a me superata la soglia dei 50 anni per riprendere in mano la sua vita e rilanciarsi professionalmente.
Se anche tu stai sognando di diventare una libera professionista, definendo un progetto che possa rispondere alle tue molteplici competenze ed passioni, o se hai già un’attività come freelance ma non senti di avere la visione, il mindset e la struttura organizzativa per farla funzionare al meglio e diventare un giorno un’imprenditrice di successo, puoi contattarmi per candidarti alla nuova edizione di 3MesiXSvoltare o iscriverti alla lista d’attesa per il Mastermind avanzato.
Grazie a questi percorsi, nei 4 anni di lavoro indipendente intercorsi dalle mie dimissioni, ho già aiutato decine di donne a realizzarsi attraverso un progetto di vita e lavoro personalizzato, entusiasmante e sostenibile per se e chi amano, in cui valorizzare i propri talenti e competenze oltre le i sensi di colpa ed i ruoli prestabiliti.
Contattami a info@cristinapedretti.com per fissare una call orientativa: io e il mio team ti aiuteremo a fare una diagnosi della tua situazione attuale per individuare cosa non sta funzionando nel tuo progetto o cosa hai bisogno di fare per avviarne uno, in modo che tu possa decidere se è venuto il momento di occupartene adesso, ed iniziare a costruire la vita che sogni.
Tra te e il tuo empowerment c’è solo una call di distanza!
CANDIDATI QUI aL percorso 3MesixSvoltare