Come affrontare la paura di fallire • Cristina Pedretti - Coaching, formazione, consulenza
paura di fallire

Come affrontare la paura di fallire di fronte al cambiamento

“Voglio cambiare vita e lavoro ma ho una paura terribile di fallire e di quello che potrebbe accadere. Ho paura di non saper sostenere la nuova situazione. …E se poi sto peggio di prima?”

La paura di fallire può colpire chiunque, magari proprio le stesse persone che in questo momento vedi come esempi di successo.

J.K. Rowling per diventare la famosissima autrice di Harry Potter ha dovuto superare disoccupazione, depressione e diversi rifiuti da parte degli editori; Malala Yousafzai a soli 17 anni ha ricevuto il premio Nobel per la pace, grazie al suo impegno per il diritto all’istruzione, negato alle donne del Pakistan dai talebani, sopravvivendo ad un attentato e a continue minacce di morte.

Due storie molto diverse che però ci raccontano di quanto spesso la fama dei successi tenda a far dimenticare le sconfitte che molte donne hanno dovuto affrontare e i problemi contro cui, con tenacia e non certo senza fatica, hanno combattuto ed ancora combattono ogni giorno per la loro affermazione.

In questo articolo vedremo come, di fatto, il successo non sia altro che un insieme di atti di coraggio con cui alcune persone esorcizzano la paura del fallimento e si spingono oltre, alla ricerca di strategie per imparare dagli errori e per ritornare in carreggiata dopo gli incidenti di percorso, che fanno parte della vita di ognuna di noi.


SOMMARIO


La mia paura di fallire e come mi ha portato al successo che vivo oggi

Nella mia vita mi sono spesso trovata di fronte a stop improvvisi: la mia grande forza creativa mi spingeva a pensare a sempre nuovi progetti ma la paura di fallire, qualche anno fa, mi impediva di agire. È una sensazione che ho vissuto diverse volte, anche se, nel tempo, si è fatta sempre meno ricorrente man mano riuscivo a superare piccole e grandi sfide.

Quello che succedeva a me a quei tempi (e, ti confesso, ogni tanto anche adesso!) è la stessa dinamica che ho riscontrato in molte professioniste e  donne di talento che ho seguito nel mio percorso 3MesixSvoltare: la tendenza a “farsi fregare” dalla sindrome dell’impostore e dal timore che le cose non funzionano finché non sono perfette.

Per spronarti a trovare il coraggio per agire, se in questo momento ti senti bloccata dalla paura di fallire, ho pensato di raccontarti come è iniziato il mio viaggio verso quella che è oggi la mia professione, per ricordare anche a me che, senza il coraggio di far fronte ai miei numerosi errori e fallimenti degli ultimi dieci anni, oggi non sarei quella che sono e non avrei la possibilità di aiutare tante donne intraprendenti ad ottenere risultati meravigliosi per sé e per la loro vita!

La prima volta che ho provato la sensazione di fallimento è stata nel 2017 quando ho lanciato il mio podcast “Chiacchiere da Venere” dedicato all’empowerment femminile e, molto artigianalmente, con le mie sole competenze, ho preparato il mio primo sito web.

In quel momento ho iniziato a pensare di integrare il mio lavoro da dipendente con le consulenze, decidendo di promuovere il progetto investendo in un corso dedicato al marketing su Facebook e qualche migliaia di euro in ADS.

…Inutile dire che non mi servirono a nulla, in quanto il mio messaggio non era ancora chiaro a me per prima e le persone con cui cominciavo a lavorare al di fuori del mio contesto principale arrivavano dalla conoscenza diretta e dal passaparola.

Il mio freno più grande era la paura di fallire, e i mancati risultati dimostravano che mi stavo autosabotando con le mie stesse mani: non credendo in me ero io stessa l’artefice dei peggiori scenari che mi immaginavo.

Per fortuna non ho abbandonato il mio progetto ma, a distanza di due anni, ho trovato il modo per perseguirlo in maniera diversa.

Questa è stata la prima di una lunga serie di inciampi, che hanno rappresentato, allo stesso tempo, meravigliosi momenti di crescita.

Come la tremenda sensazione che ho provato a settembre 2009 quando, a 24 anni, ho fatto il mio ingresso in aula in qualità di docente. Rientravo a casa ogni pomeriggio piangendo per la fatica di dover “reggere” emotivamente classi complicate: gruppi di adolescenti che ne sapevano più di me sulle difficoltà della vita e che non perdevano occasione per mettermi alla prova.

Avevo paura di non essere all’altezza, di non poter reggere più di una settimana lì dentro!

Invece poi i giorni passavano e con essi la paura veniva sostituita dalla determinazione di volercela fare, ed il fantasma del fallimento diventava sempre più sbiadito ed irreale. Ho insegnato alle scuole professionali per anni e da lì ha avuto inizio anche la mia carriera come trainer e coach di docenti e formatori e come project manager.

Questa è una prima dimostrazione di come perseverare di fronte alle difficoltà e agli apparenti fallimenti momentanei possa farci da “palestra” per maturare nuove competenze, aprirci opportunità non considerate e aiutarci a diventare donne sempre più assertive ed autorevoli, capaci di farsi rispettare e di sostenere i propri sogni di realizzazione.

Adesso veniamo al momento più tosto:  non scorderò mai la vertigine di sentirmi in bilico sopra al burrone dell’estate 2019, subito dopo aver rassegnato le dimissioni dal mio lavoro a “tempo indeterminato”.

In quel momento ho guardato dritto in faccia la paura del fallimento che per me significava non riuscire a vivere del lavoro indipendente che con tutto il cuore avevo scelto e fortemente voluto per anni. 

Inviare CV ad aziende e società di consulenza e formazione tra luglio e agosto non era stata un’ottima idea per ottenere riscontri rassicuranti, e nella calma (apparente) di quei tre mesi non facevo altro che sentirmi terrorizzata dall’idea di aver compromesso, con una scelta tanto azzardata, non solo la mia stabilità economica ma anche le relazioni per me importanti.

Intravedevo già il fallimento dato dalla mia incapacità e dalle delusioni arrecate a chi mi aveva sostenuta. Su tutti i CV inviati ho ottenuto in quel periodo pochissimi riscontri.

Ma i fallimenti di quei mesi non finiscono qui: uno dei primi progetti su cui avevo basato la mia “sicurezza” economica si interruppe dopo qualche mese; altre collaborazioni che avevo in essere come formatrice cominciavano inoltre a starmi strette perché la mia evoluzione professionale portava altrove ed ogni nuovo incarico generava in me ansia da prestazione oltre ad un forte senso di disallineamento e incapacità.

Ancora una volta, però, ho compreso che la strategia migliore era un’altra: quella di coltivare le relazioni, di fare networking e di investire sulla comunicazione dei miei servizi e delle mie competenze per posizionarmi in modo unico sul mercato.

È quello che avevo già cominciato a fare e che, passo dopo passo, mi ha portata ai risultati di oggi.

Dove voglio arrivare con questo racconto auto-referenziale?

Voglio farti capire che la paura di fallire può colpire chiunque, magari proprio le stesse persone che guardi come esempi di successo dalle quali trarre ispirazione.

Da dove viene la paura di fallire?

Ora che hai compreso che la paura di fallire non è qualcosa di cui tu debba vergognarti ma un tratto caratteristico di ogni essere umano, facciamo un passo indietro per comprendere che cosa la scatena e se c’è qualche modo per gestirla, per non farsi paralizzare. 

Tendiamo a demonizzare la paura perché la percepiamo come un freno; in natura è però una delle emozioni più preziose per la sopravvivenza della nostra specie. 

Le Neuroscienze ci hanno insegnato che la percezione cosciente delle emozioni è una delle principali caratteristiche che contraddistingue l’essere umano dalle specie animali: mentre gli animali provano le emozioni in modo più istintivo, l’uomo ha sviluppato dei circuiti neuronali che gli permettono di riconoscere le emozioni e – con un po’ di allenamento – di prenderne distanza, imparando a osservarle e a gestire il loro perdurare nel tempo sottoforma di stati emotivi.

Questo meccanismo è funzionale a livello biologico perché ci consente di attuare strategie adatte alle diverse situazioni.

Tuttavia ti sarai accorta che non è sempre così facile riuscire  ad avere il pieno controllo delle nostre emozioni

Questo accade perché il nostro corpo agisce prima della nostra mente. Si attivano cioè degli automatismi fondamentali per la sopravvivenza dell’essere umano che permettono di reagire velocemente a una situazione potenzialmente minacciosa.

La paura di fallire che stai provando di fronte ai tuoi progetti di cambiamento è quindi una risposta emotiva naturale che deriva dalla percezione di una minaccia presunta o immaginata o di un rischio per il tuo benessere, la tua sicurezza o la tua reputazione. 

Quando ti senti frenata nel cambiare vita per sentirti più realizzata e soddisfatta di te, sono le tue paure ataviche che si risvegliano di fronte all’idea di non farcela.

Questa può essere generata da molteplici fattori:

  1. aspettative sociali di un sistema basato sul successo e che considera il fallimento come qualcosa da evitare;
  2. esperienze passate: se in passato hai fallito e ti sei sentita umiliata o giudicata negativamente;
  3. perfezionismo che può portarti a un’eccessiva preoccupazione per il risultato e la paura di non riuscire a raggiungerlo;
  4. bassa autostima: se ti senti valutata principalmente per le tue performance il fallimento può sembrarti un attacco alla tua identità personale.

Tutto questo per dimostrarti che la paura di fallire è un’emozione naturale e molto comune, che può servire a proteggerti, che non deve però diventare un’alibi per distoglierti dall’idea di voler essere una donna realizzata, ma motivarti a lavorare sodo per mettere in atto quel progetto di vita e lavoro che sia tanto sostenibile per te e chi ami, quanto entusiasmante e in linea con il tuo potenziale.

Come fare? 

Con il mio percorso 3MesixSvoltare ho aiutato molte donne che si sentivano immobilizzate dalla paura: solo quando hanno accettato di assumersi dei rischi ponderati hanno visto realmente quali opportunità di crescita e di apprendimento si nascondevano dietro quel muro, ed hanno finalmente SVOLTATO!

Vuoi saperne di più sul mio percorso 3MesixSvoltare©?

È ciò che è successo a Francesca che, quando mi ha contattata, provava una forte sensazione di fallimento per aver trascurato la sua famiglia per un’azienda che non le stava dando il giusto riconoscimento. 

Questa esperienza e la precedente l’avevano letteralmente paralizzata e – sebbene fosse una professionista piena di risorse – aveva paura a proporsi e a ricercare alternative, per il timore di “sbagliare ancora”.

Lavorando insieme a me sulla percezione del proprio valore e sulla sua comunicazione, ha superato la sua impasse e ricominciato la ricerca attiva di nuove opportunità professionali, riuscendo infine a conquistare una nuova azienda in cui ora sta ricoprendo una diversa  posizione allineata alle sue ambizioni, ma anche a dedicare maggior tempo alla cura di sé e allo svago con sua figlia di 6 anni. 

Paura di fallire o paura di cambiare?

“Voglio cambiare ma ho una paura terribile di quello che potrebbe accadere.

Ho paura di non saper sostenere la nuova situazione.

…E se poi sto peggio di prima?”.

Queste sono solo alcune delle domande che tormentavano A. prima che ci conoscessimo durante la CALL orientativa dedicata al percorso 3MesixSvoltare: quando ha deciso di salire a bordo del programma, in soli tre mesi ha realizzato che, proprio come le più famose eroine delle fiabe, solo affrontando concretamente i suoi draghi sarebbe diventata più consapevole, ma anche efficace e capace di imprimere alla sua vita la svolta che tanto desiderava. 

Perché, come sostiene la dott.ssa Stefania Andreoli “[…] il fallimento è rassicurante, si ha più paura del rischio di farcela”, ne ho parlato anche nel mio recente articolo sulla paura del successo

Si tratta anche in questo caso di un processo fisiologico: la nostra mente è un meccanismo straordinariamente efficiente perché cerca continuamente di tutelarci: cerca le soluzioni migliori per farci risparmiare tempo ed energie.

Se sai che la strada che ti permette di raggiungere una meta è più breve rispetto ad un’altra, inconsciamente sarai portata a imboccarla, senza investire energie nella ricerca di una nuova via, che potrebbe non essere quella giusta. 

Così procedi per abitudini rassicuranti che ti tengono però lontana da quel cambiamento che tanto desideri, attivando in te una sensazione di paura ogni volta che provi a cambiare strada per allontanarti da quella vita che sembra fatta su misura per gli altri, non certo per te!

Come permettere alla tua mente di lasciare il freno a mano per aiutarti a realizzare la vita che desideri?

Prima di tutto cercando di capire se la paura che ti blocca non sia in realtà solo una corazza di scuse che ti stai raccontando per non doverti esporre e lasciare la situazione così com’è, frustrante, noiosa, svilente, ma pur sempre famigliare.

Esplora il mondo delle tue paure e scoprirai se dietro di esse ci sono, in realtà, solo proiezioni di situazioni impossibili, scenari improbabili che ti sei solo immaginata.

Fallo attraverso tre domande chiave che ti aiuteranno a dare un volto alle tue paure per  affrontarle una volta per tutte:

  1. Pensando a come vorresti essere, al tuo cambiamento, cosa ti fa paura lasciare? Cosa hai paura di perdere?
  1. Cosa temi di trovare di così sgradevole e negativo per te mettendo in atto questo cambiamento?
  1. Quando immagini di cambiare nella direzione che tu desideri, cosa senti, quali sensazioni provi?

Annotare le risposte ti darà l’opportunità di conoscere meglio te stessa e di sentirti più forte: messe nero su bianco le potrai guardare con un occhio più oggettivo e distaccato e sarà più semplice cercare delle vie alternative. 

Proprio come ha fatto Barbara che ha vinto la sua paura di cambiare e imparato a trasformare gli ostacoli in opportunità:

Cosa puoi fare quando senti che fallirai, ma nel tuo cuore la scintilla è ancora accesa 

Sei certa che fallirai. Allora perché stai ancora a farti dilaniare dai dubbi? Forse non ne sei così convinta?

Forse senti, in fondo in fondo, che potresti anche farcela se solo riuscissi a prendere il coraggio a due mani e a gettarlo oltre la paura!

Qualche tempo fa,  ho lanciato una provocazione sulla mia pagina LinkedIN: “Cosa faresti se fossi certa che andrà come desideri?”.

Sabina ha provato a rilanciare con un’altra provocazione: “Se invece sono certa che andrà male, mi consigli di buttarmi lo stesso?”.

Ovviamente NO! Buttarsi a capofitto in un fallimento che si sente certo è la garanzia per ottenerlo

Però dietro a questo NO ci sono innumerevoli considerazioni da fare che non sono poi così banali: questo dubbio merita di essere esplorato e sciolto.

Nel prossimo video troverai alcuni consigli su cosa fare/non fare quando sei in procinto di lanciarti verso un nuovo progetto di vita, quali domande possono aiutarti ad ottenere le risposte che ti servono per agire sentendoti sicura delle tue valutazioni e determinata (seppure con un po’ di brivido) rispetto ai risultati che potrai ottenere.

Per concludere, ricorda che il fallimento fa parte della vita e che superare la paura di fallire è comunque possibile. 

Ecco gli ultimi suggerimenti per cominciare immediatamente la pratica: 

  1. Allenati a portare consapevolezza sul modo in cui pensi e ad adottare una mentalità positiva, lasciando andare i pensieri distruttivi.
  2. Accetta il fallimento come parte del processo di apprendimento e crescita: tutte commettiamo errori e falliamo di tanto in tanto. L’importante è vedere il fallimento come un’opportunità per imparare e migliorare le tue capacità. 
  3. Focalizzati sull’obiettivo finale: crea una strategia fatta di piccole azioni concrete e quotidiane, sfidanti ma realizzabili. Vedere che riesci a raggiungerle ti aiuterà a rimanere positiva e motivata.
  4. Concentrati sui successi passati per ricordarti che sei capace di fare bene le cose e che il successo è possibile.
  5. Valuta i rischi e le opportunità senza agire impulsivamente.
  6. Se capisci di non farcela da sola fatti aiutare da una professionista: condividere i tuoi sentimenti, discutere delle tue preoccupazioni e avere un occhio che ti guarda dall’esterno è un passaggio necessario per ottenere una visione lucida e obiettiva e definire una strategia concreta e sostenibile per raggiungere la realizzazione che meriti!

Fissa il tuo appuntamento per una call conoscitiva:
valuteremo insieme se 3MesiXSvoltare è il percorso adatto a te.

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